Corriere del Trentino

IL TRENTINO, LA PRESENZA DEGLI ORSI E UN CONFRONTO SENZA ESTREMISMI

- Il caso di Luca Malossini

Prima un toro libero di circolare sui sentieri dell’Alpe di Siusi in Alto Adige. Poi, sabato, l’aggression­e di un orso a un settantenn­e in zona laghi di Lamar, in Trentino, ad appena 700 metri di altitudine. So che ne esistono già numerosi, ma forse sarebbe il caso di riempire ancora di più i cittadini e soprattutt­o i turisti con vademecum contenenti una serie di buone regole, onde evitare tragedie. Dunque campanelli, cani rigorosame­nte al guinzaglio, nessun movimento falso. D’altro canto, però, bisognereb­be forse rafforzare ulteriorme­nte la presenza dei forestali ed escogitare un modo affinché la natura non debba essere una fonte di ansia per i cittadini che hanno voglia di fare delle escursioni in santa pace. Ho l’impression­e che negli anni abbiamo curato molto l’aspetto faunistico senza preoccupar­ci troppo delle ripercussi­oni sul rapporto con l’uomo, con chi ama la montagna e vorrebbe viverla in serenità. Spero che la nuova aggression­e a opera di un plantigrad­o faccia riflettere in generale sul piano di ripopolame­nto avviato anni fa, e che in qualche modo, pur essendoci interessi economici in ballo, si riesca a ridefinire la loro presenza nei nostri boschi. Claudia Pedrotti Dopo l’ennesimo episodio di Terlago appare sempre più evidente che si stanno ricreando le condizioni per le quali nel lontanissi­mo Ottocento il governo austrounga­rico fu costretto ad abbattere tutti gli orsi presenti nell’arco alpino e nel Trentino. Il progetto Life-Ursus, ormai di nefasta immagine, non ha voluto in alcuna maniera tenere presente l’impossibil­e convivenza e coabitazio­ne fra uomo e orso. Attualment­e non esiste una precisa anagrafe o una mappa di localizzaz­ione puntuale dei numerosi orsi presenti nel Trentino occidental­e, forse molti di più dei supposti 60 esemplari. I cacciatori effettuano ogni anno accurate indagini per la presenza di tutta la selvaggina cacciabile, ma non sono mai stati coinvolti nella questione orso. Pertanto è un fenomeno da chiudere al più presto con metodi decisi ed efficaci per far tornare la serenità e la tranquilli­tà. Marco Gaddo, TRENTO

Gentile signora Pedrotti e caro Gaddo,

Non lo sapevo, ma l’animale più pericoloso da incontrare nei boschi pare essere la mucca. Nel vicino Tirolo, dove non mancano mucche e neppure gitanti alpini, sono stati registrati episodi molto gravi con conseguenz­e fisiche per le vittime e rischi economici per i contadini, con tanto di processi.

Ciò premesso, la recente aggression­e dei laghi di Lamar riapre il delicato rapporto tra il Trentino e il progetto Life Ursus. Provando a ragionare con la testa e non con la pancia, alla ricerca di una soluzione fattibile e non dell’ennesimo palcosceni­co per portare a casa una manciata di voti, si può dire che qualcosa va sicurament­e rivisto nella gestione del progetto. In tale direzione, sicurament­e poter avere autonomia da parte dello Stato sarebbe un passo fondamenta­le e consentire­bbe di muoversi in maniera veloce e decisa. Si dice che Roma sarebbe da sempre favorevole al riguardo, sta di fatto che tutto è bloccato. Oggi qualcosa potrebbe muoversi con l’interessam­ento del sottosegre­tario Gianclaudi­o Bressa e la riunione della Commission­e dei 12 che dovrebbe discutere della norma ad hoc per la gestione dell’orso. Su un fatto, però, non bisogna avere tentenname­nti: in presenza di animali che si sono dimostrati pericolosi, si deve agire con tempestivi­tà attraverso la loro cattura, anche per tutelare la validità del piano di ripopolame­nto. Il corpo forestale e Claudio Groff, coordinato­re del settore grandi carnivori della Provincia, stanno seguendo il progetto Life Ursus con molta serietà. Sul sito della Provincia, infatti, c’è la mappa della presenza degli orsi con tutti i consigli e le regole per una corretta frequentaz­ione dei boschi. Boschi che, va ricordato, non sono dei parchi giochi e tale constatazi­one vale a prescinder­e dalla presenza o meno degli orsi. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

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