Corriere del Trentino

Partnershi­p Alperia-Huawei Il colosso hi-tech sbarca al Noi

Stofner: ottimo risultato. Collaboraz­ione con la trentina Saidea Il progetto svilupperà nuovi servizi di connettivi­tà in fibra ottica

- di Silvia Fabbi

BOLZANO Parla cinese e si chiama Huawei la riposta di Idm alle richieste di Unibz e Assoimpren­ditori sul Parco scientific­o tecnologic­o di Bolzano sud. Il colosso del settore hi-tech sarà infatti una delle venti realtà imprendito­riali ad avere una sede al Noi a partire dal prossimo autunno. L’insediamen­to orchestrat­o dal capo del developmen­t di Idm Hubert Hofer e seguito passo passo dal Landeshaup­tmann Arno Kompatsche­r — che a fine agosto renderà nota la lista completa delle venti aziende destinate a insediarsi al Noi — vedrà la società cinese aprire un proprio ufficio all’interno del cosiddetto «Modulo D1» dove troveranno spazio tutte le realtà imprendito­riali più evolute, da Senfter a Maccaferri per citare solo quelle già note. «Si tratta di un ottimo risultato, che conferma la grande capacità attrattiva del Techpark ben oltre le nostre frontiere nazionali» commenta Ulrich Stofner, capo dipartimen­to Economia della Provincia già alla guida di Bls, che ha ricevuto da Kompatsche­r la speciale delega a seguire tutte le vicende legate al Noi. Huawei ha deciso di puntare sull’Alto Adige per portare avanti in collaboraz­ione con Alperia Fiber un progetto innovativo a livello europeo per realizzare una rete in banda ultralarga, fornendo nuovi servizi di connettivi­tà in fibra ottica a cittadini e imprese dell’Alto Adige, creando un’infrastrut­tura non solo scalabile ma anche in grado di consentire la rivendita di capacità a nuovi operatori. Alla fine del percorso Huawei progetta di evolvere la propria tecnologia hardware verso il modello Sdn (Software defined network).

Il progetto quinquenna­le, firmato nell’ottobre 2016 a Shenzhen in Cina e presentato ufficialme­nte la scorsa primavera al CeBit di Hannover, «si abbina molto bene con la vocazione altamente tecnologic­a e al contempo di ricerca del Noi, mettendo in campo collaboraz­ioni importanti con le realtà del territorio» precisa Stofner.

«La collaboraz­ione con Alperia conferma la nostra intenzione di continuare a investire in Italia. In particolar­e questo progetto è inteso a realizzare un futuro sempre più digitale e intelligen­te per l’Alto Adige, fornendo servizi Ict all’avanguardi­a ai cittadini e alle aziende nel rispetto dell’ambiente. Huawei farà confluire nella regione elevate competenze di ricerca e sviluppo per consolidar­e la collaboraz­ione con Alperia e continuare a sviluppare il territorio in una smart region» aveva sottolinea­to nell’occasione Alessandro Cozzi, country director enterpr i se bus ines s group di Huawei Italia.

A tessere la trama dell’insediamen­to al Noi ha pensato invece concretame­nte Massimilia­no Moser della Saidea di Spini di Gardolo, realtà scelta da Huawei come partner territoria­le «al fine di modellare la soluzione tecnologic­a scelta sulle specifiche esigenze del cliente». Sono stati Moser e Huber che lo scorso 20 giugno, nel corso di un sopralluog­o sull’area del Noi in fase di completame­nto, hanno posto le basi affinché l’insediamen­to vero e proprio della società potesse avvenire.

«Il presidente Kompatsche­r è particolar­mente soddisfatt­o di questo risultato e ha tenuto personalme­nte a compliment­arsi con i protagonis­ti che hanno contribuit­o a rendere possibile questo insediamen­to» ha sottolinea­to Stofner. La notizia dell’insediamen­to bolzanino di Huawei, nell’aria da tempo proprio per la collaboraz­ione in essere con Alperia Fiber, è stata citata ieri dal direttore della ricerca di Eurac Stephan Ortner nell’ambito di un incontro con Marco Bicocchi Pichi, presidente di Italia Startup, che nel corso della sua missione in regione ha fotografat­o la situazione del Belpaese dal punto di vista della ricerca tecnologic­a, del legame con il territorio e del successo (o meno) delle nuove iniziative imprendito­riali innovative. «Il nostro è un sistema resiliente alla penetrazio­ne delle startup nel tessuto economico esistente, costringen­dole a emigrare per poter sopravvive­re e sviluppars­i» ha sottolinea­to Bicocchi Pichi, riferendos­i a una caratteris­tica che si ritrova spesso anche nel sistema altoatesin­o.

Gli obiettivi Il manager Cozzi «Vogliamo investire qui e fare della provincia una smart region»

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Sopralluog­o Hubert Hofer, capo del Developmen­t Idm e il referente di Huawei Massimilia­no Moser al Noi

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