Partnership Alperia-Huawei Il colosso hi-tech sbarca al Noi
Stofner: ottimo risultato. Collaborazione con la trentina Saidea Il progetto svilupperà nuovi servizi di connettività in fibra ottica
BOLZANO Parla cinese e si chiama Huawei la riposta di Idm alle richieste di Unibz e Assoimprenditori sul Parco scientifico tecnologico di Bolzano sud. Il colosso del settore hi-tech sarà infatti una delle venti realtà imprenditoriali ad avere una sede al Noi a partire dal prossimo autunno. L’insediamento orchestrato dal capo del development di Idm Hubert Hofer e seguito passo passo dal Landeshauptmann Arno Kompatscher — che a fine agosto renderà nota la lista completa delle venti aziende destinate a insediarsi al Noi — vedrà la società cinese aprire un proprio ufficio all’interno del cosiddetto «Modulo D1» dove troveranno spazio tutte le realtà imprenditoriali più evolute, da Senfter a Maccaferri per citare solo quelle già note. «Si tratta di un ottimo risultato, che conferma la grande capacità attrattiva del Techpark ben oltre le nostre frontiere nazionali» commenta Ulrich Stofner, capo dipartimento Economia della Provincia già alla guida di Bls, che ha ricevuto da Kompatscher la speciale delega a seguire tutte le vicende legate al Noi. Huawei ha deciso di puntare sull’Alto Adige per portare avanti in collaborazione con Alperia Fiber un progetto innovativo a livello europeo per realizzare una rete in banda ultralarga, fornendo nuovi servizi di connettività in fibra ottica a cittadini e imprese dell’Alto Adige, creando un’infrastruttura non solo scalabile ma anche in grado di consentire la rivendita di capacità a nuovi operatori. Alla fine del percorso Huawei progetta di evolvere la propria tecnologia hardware verso il modello Sdn (Software defined network).
Il progetto quinquennale, firmato nell’ottobre 2016 a Shenzhen in Cina e presentato ufficialmente la scorsa primavera al CeBit di Hannover, «si abbina molto bene con la vocazione altamente tecnologica e al contempo di ricerca del Noi, mettendo in campo collaborazioni importanti con le realtà del territorio» precisa Stofner.
«La collaborazione con Alperia conferma la nostra intenzione di continuare a investire in Italia. In particolare questo progetto è inteso a realizzare un futuro sempre più digitale e intelligente per l’Alto Adige, fornendo servizi Ict all’avanguardia ai cittadini e alle aziende nel rispetto dell’ambiente. Huawei farà confluire nella regione elevate competenze di ricerca e sviluppo per consolidare la collaborazione con Alperia e continuare a sviluppare il territorio in una smart region» aveva sottolineato nell’occasione Alessandro Cozzi, country director enterpr i se bus ines s group di Huawei Italia.
A tessere la trama dell’insediamento al Noi ha pensato invece concretamente Massimiliano Moser della Saidea di Spini di Gardolo, realtà scelta da Huawei come partner territoriale «al fine di modellare la soluzione tecnologica scelta sulle specifiche esigenze del cliente». Sono stati Moser e Huber che lo scorso 20 giugno, nel corso di un sopralluogo sull’area del Noi in fase di completamento, hanno posto le basi affinché l’insediamento vero e proprio della società potesse avvenire.
«Il presidente Kompatscher è particolarmente soddisfatto di questo risultato e ha tenuto personalmente a complimentarsi con i protagonisti che hanno contribuito a rendere possibile questo insediamento» ha sottolineato Stofner. La notizia dell’insediamento bolzanino di Huawei, nell’aria da tempo proprio per la collaborazione in essere con Alperia Fiber, è stata citata ieri dal direttore della ricerca di Eurac Stephan Ortner nell’ambito di un incontro con Marco Bicocchi Pichi, presidente di Italia Startup, che nel corso della sua missione in regione ha fotografato la situazione del Belpaese dal punto di vista della ricerca tecnologica, del legame con il territorio e del successo (o meno) delle nuove iniziative imprenditoriali innovative. «Il nostro è un sistema resiliente alla penetrazione delle startup nel tessuto economico esistente, costringendole a emigrare per poter sopravvivere e svilupparsi» ha sottolineato Bicocchi Pichi, riferendosi a una caratteristica che si ritrova spesso anche nel sistema altoatesino.
Gli obiettivi Il manager Cozzi «Vogliamo investire qui e fare della provincia una smart region»