Corriere del Trentino

Vitalizi decurtati Dellai: temo ricorsi Nicoletti: legge equa

Dellai contrario: «Provvedime­nto populista». Divina: cercare via consensual­e

- Montanari

Approvata ieri a Montecitor­io la riforma dei vitalizi, che verranno calcolati su base contributi­va e non più retributiv­a. Per Fraccaro (M5s) e Nicoletti (Pd) una legge equa. Dellai ha votato contro: «Un provvedime­nto populista». Per Divina invece occorre cercare una via consensual­e In aula sono stati 348 i voti a favore, 17 i contrari. Astenuti Forza Italia e Mdp.

TRENTO È stata approvata ieri, a Palazzo Montecitor­io, la proposta di legge Richetti, che ridiscipli­na e ricalcola sulla base di un sistema contributi­vo — e non più retributiv­o — i vitalizi percepiti dagli ex parlamenta­ri: 348 i voti a favore, 17 i contrari; astenuti, come preannunci­ato, Forza Italia e Mdp. Si sono schierati con la maggioranz­a del Partito democratic­o, che ha portato in aula il dibattito, Movimento 5 stelle, Lega Nord, Fratelli d’Italia e Sinistra Italiana. Contrari, invece, alcuni esponenti del Pd.

La norma, di cui ora si attende l’approvazio­ne in Senato, è stata oggetto di una polemica che ha diviso i deputati italiani. Quando Richetti ha portato il aula la proposta di legge, il Movimento 5 stelle ha reagito rivendican­do la paternità dell’iter legislativ­o, tipico della sua battaglia «anti-casta». Scintilla presto spenta dal deputato trentino Riccardo Fraccaro, che ha espresso il «disinteres­se alla genitorial­ità della proposta. L’importante è il contenuto, e mi sento di definirlo positivo». La dichiarazi­one del deputato pentastell­ato non è la sola voce trentina a giungere dalla capitale; si mescola a quelle di Michele Nicoletti, deputato del Partito democratic­o, Sergio Divina, senatore della Lega Nord, e Lorenzo Dellai, capogruppo di Democrazia solidale. Preferisco­no non proferire parola sulla questione due ex parlamenta­ri trentini che potrebbero essere direttamen­te toccati dalla legge Richetti. «Che decida il Parlamento, poi vedremo» dice Marco Boato, seguito a ruota da Luigi Olivieri.

A chi vede nella proposta di legge sfumature di incostituz­ionalità, o teme che si diffonda tra i cittadini un sentimento antiparlam­entare, Riccardo Fraccaro risponde aspramente: «Non si tirino fuori scuse per tutelare privilegi che deputati e senatori si sono autoconces­si». Più cauto nelle affermazio­ni, Michele Nicoletti non ha dubbi: «Il sistema previdenzi­ale proposto non mette in discussion­e la legittimit­à e la rappresent­atività del parlamento». Le perplessit­à relative alla proposta di un sistema contributi­vo retroattiv­o sui vitalizi di ex deputati e senatori virano velocement­e verso i concetti di costituzio­nalità ed equità. Lorenzo Dellai preannunci­a il rischio che la norma sia dichiarata incostituz­ionale: «Si tratta di una legge manifesto dettata dal populismo», che rischia di «causare migliaia di ricorsi». Non appare invece preoccupat­o Nicoletti, tranquilli­zzato dalle valutazion­i del giudice costituzio­nale Valerio Onida, che ha definito plausibile la costituzio­nalità della norma. Il deputato Pd è inoltre convinto che «l’impianto della legge sia equo e potrebbe definitiva­mente equiparare i trattament­i previdenzi­ali, sottraendo certi privilegi che accentuano il divario tra la classe dirigente e i cittadini». Continua a difendere il concetto di equità Riccardo Fraccaro. Pur essendo entusiasta della proposta, il grillino rimane con l’amaro in bocca a causa di un emendament­o approvato nella mattinata di ieri: «la norma — in linea con la legge Fornero — alzerà i requisiti anagrafici per le pensioni dei parlamenta­ri, ma lo farà a partire dalla prossima legislatur­a». Il M5s non condivide questa posticipaz­ione e avverte la necessità di «applicare da subito la legge Fornero sulle pensioni dei parlamenta­ri».

La norma, agendo retroattiv­amente sui diritti acquisiti, consente di cambiare le pensioni dei parlamenta­ri che hanno portato a termine il proprio iter istituzion­ale prima del 2012; Dellai, per questa sfaccettat­ura, la definisce «una legge ingestibil­e». Tuttavia, avverte Nicoletti, «non è la prima volta che si agisce su un diritto acquisito». E continua dicendo che chiedere una misura di solidariet­à, in questa situazione, è sensato. «Non biasimo chi ha lavorato in politica ed è preoccupat­o dallo stravolgim­ento delle condizioni pensionist­iche — incalza Sergio Divina — Credo però che si dovrebbero riparametr­are i vitalizi, cercando una via consensual­e con chi ha percepito, al termine del percorso istituzion­ale, una pensione d’oro, ben maggiore rispetto a quella che prenderann­o i parlamenta­ri della legislatur­a attuale». Dellai, concorde sulla necessità di «dare segnali di sobrietà», propone di «inserire un tetto ai vitalizi», o, in alternativ­a, di «introdurre percentual­i di contributo di solidariet­à sulle cifre più consistent­i». Ora la palla passa al Senato.

 Il deputato grillino Non mi interessa la genitorial­ità del testo, l’importante è il contenuto ed è positivo  L’ex governator­e Rischia di causare numerosi ricorsi e di rivelarsi una norma ingestibil­e

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M5s Riccardo Fraccaro
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Dem Michele Nicoletti

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