Dallapiccola: «Trappole ok». Groff: «Servirà un po’ di fortuna»
Da un paio di giorni sono state attivate le tre gabbie per catturare gli orsi nell’area di Terlago (Corriere del Trentino di ieri). «Le trappole che sono state posizionate sono un’emanazione di un’ordinanza che arriva dallo studio di elementi di natura scientifica riconosciuti a livello internazionale — interviene l’Assessore all’agricoltura Michele Dallapiccola — quindi sicuramente ne posso dire solo parole positive». Ci sono anche cinque pattuglie sul territorio, come ha spiegato Claudio Groff, coordinatore del settore grandi carnivori della Provincia: «Adesso dobbiamo aspettare, non posso fare pronostici sulla cattura, servirà anche un po’ di fortuna. Ma andremo avanti fino a quando non lo troveremo». Potrebbero essere d’aiuto i risultati del test del dna dei peli dell’animale, che come ricorda Dallapiccola,dovrebbero arrivare nella giornata di oggi.
Una presa di posizione differente sulle misure di sicurezza è quella invece dell’etologo Roberto Marchesini, che ha risposto alle domande del portavoce parlamentare Paolo Bernini (M5s): «Chi oggi afferma di voler abbattere l’orso, come a suo tempo è stato per Daniza, sta facendo un’operazione capziosa, furbesca. Un’operazione, che non è in linea con il progetto stesso», denuncia Marchesini. Secondo l’esperto l’amministrazione provinciale non è riuscita a portare avanti «Life Ursus» nel modo migliore, quindi chiede che siano restituiti i soldi dato che «il progetto è stato un fallimento». Marchesini accusa la Provincia di aver preso i finanziamenti senza però assumersi le adeguate responsabilità e i doveri. «Non si può pensare all’orso nei termini di un’oleografia — continua l’etologo — o di una cartolina, un documentario che gli abitanti e i turisti possono ammirare da lontano. La popolazione, in questo caso del Trentino, deve essere informata su come ci si debba comportare». L’aggressione di sabato 22, invece, per l’esperto ha evidenziato delle problematiche nell’atteggiamento del soggetto, mentre l’orso «ha difeso la propria incolumità e il proprio territorio. Non si tratta di un orso impazzito o sociopatico — conclude — ma di un orso».