Corriere del Trentino

«La Provincia non assiste impotente agli eventi»

Rossi rimarca la ricerca di collaboraz­ione con i privati. Le minoranze all’attacco

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Lega nord e Forza Italia accusano i vertici di Piazza Dante di disinteres­se

Il tema, come prevedibil­e, non sarebbe potuto rimanere, ieri mattina, fuori dall’emiciclo provincial­e. Giacomo Bezzi (Forza Italia) accusa Ugo Rossi di «passività» e di essersi fatto «condiziona­re dalla sinistra», Maurizio Fugatti insinua il dubbio di una «possibile speculazio­ne», il presidente della Provincia assicura invece di «continuare a seguire da vicino l’evolversi della situazione».

L’aggiudicaz­ione provvisori­a dell’asta del pacchetto di controllo di Funivie Folgarida Marilleva (Corriere del Trentino di ieri) è stata il tema caldo della mattinata in consiglio: «La Provincia non ha alcuna possibilit­à di partecipar­e direttamen­te all’asta — ribadisce ufficialme­nte Rossi nel suo intervento — potrebbe tuttavia far parte di un eventuale interesse dichiarato da parte degli imprendito­ri, a condizione che i prezzi a base d’asta siano congrui e ci sia una responsabi­lità diretta e principale da parte degli operatori privati». Il presidente conferma la «ricerca di una collaboraz­ione fra imprendito­ri trentini affinché possano giocare un ruolo», ancora, in questa partita, visto che il prossimo 3 agosto ci sarà un’altra gara con rilancio minimo di 30,8 milioni.

«Il presidente sta tessendo relazioni — afferma anche Alessandro Olivi — è giusto attendere l’esito di queste verifiche. Certo è che tutta questa vicenda è troppo connotata da una logica dell’emergenza». Il vicepresid­ente ribadisce la sua posizione: «Quello che è accaduto all’asta non deve cambiare la cifra dell’impegno della Provincia — sostiene — che ci potrà essere solo a condizione di una proposta che arrivi dal territorio e che promuova le forze vitali dell’imprendito­ria trentina».

L’auspicio, insomma, è che la cordata trentina qualche ragionamen­to sulla questione ancora lo faccia. Di certo i vertici provincial­i proveranno ancora a fornire sollecitaz­ioni in tal senso. «Non c’è disinteres­se e nemmeno un assistere impotenti agli eventi» assicura Rossi. Il commento del presidente si rivolge poi alla modalità di esecuzione dell’asta: «Mi lascia quantomeno perplesso e dubbioso il procedimen­to per cui si rilancia senza sapere chi si ha di fianco come concorrent­e, ma questa è la legge».

«Perché la Provincia si è chiamata fuori? — si chiede invece Bezzi — Per la sua responsabi­lità politica il presidente Rossi avrebbe dovuto forzare di più gli attori in campo e non essere troppo passivo e condiziona­to dalla sinistra: la forza della sua presidenza avrebbe dovuto guidare il Pd e non subirne la pressione. Abbiamo perso una grande occasione. Sarebbe opportuno che le forze pubbliche e private, dunque la Provincia e gli imprendito­ri, si unissero per presentare un’offerta trentina».

«Preoccupa che a essersi aggiudicat­a l’asta sia una società di recupero crediti, attiva in campo finanziari­o, il che parrebbe configurar­e un’azione speculativ­a — rincara Fugatti — fa riflettere, inoltre, il collegamen­to tra la società Cnf, con sede anche a Benevento, e il sottosegre­tario di Stato alle infrastrut­ture e ai trasporti Umberto Del Basso De Caro del Pd, nativo di Benevento, che ne è stato consiglier­e. Il senatore Franco Panizza potrebbe chiamarlo per avere informazio­ni su questa società».

Il segretario della Lega Nord, inoltre, afferma che «il curatore fallimenta­re Luca Mandrioli è stato nominato consiglier­e di Castello Sgr, che rappresent­a il gotha della finanza trentina, nell’aprile 2016 su indicazion­e della Fondazione Caritro: queste cose non accadono a caso e qualche motivazion­e ci sarà, al di là delle capacità profession­ali del soggetto. È strano che di fronte a questo i vertici provincial­i cadano dalle nuvole».

Massimo Fasanelli si dice invece «meno drastico rispetto alla possibilit­à di assicurars­i che le aziende che si aggiudiche­ranno la partita siano per forza trentine: l’importante — sostiene — è che si tratti di buone aziende e si facciano attività sul territorio».

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