Bressanone, colpito in faccia Ventottenne perde un occhio
Violenza al «Max». Il giudice: arresti domiciliari per l’aggressore
Il 7 luglio scorso, durante una serata in discoteca, al «Max» di Bressanone, senza un motivo apparente un ragazzo di 28 anni è stato colpito da un pugno in pieno viso sferrato da un ragazzo che gli ballava accanto
L’aggressore Fabian Gruber, si è dileguato prima dell’arrivo dei carabinieri che tuttavia lo hanno rintracciato qualche giorno dopo grazie ad un filmato registrato con il cellulare da un amico della vittima che, per il pugno, ha perso un occhio BOLZANO Con un unico pugno ha provocato la frattura della parete e dell’orbita oculare di un ragazzo di 28 anni. L’aggressore, Fabian Gruber, di anni ne ha appena 22, e nei giorni scorsi è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di lesioni personali gravissime.
I due ragazzi, che non si conoscono, il 7 luglio scorso si ritrovano per caso a trascorrere la serata nella stessa discoteca, il «Max» di Bressanone: mentre ballano in pista, attorniati da altre persone, senza un motivo apparente, Gruber sferra un pugno, fortissimo, sul viso del ragazzo che balla a fianco a lui. Il colpo è talmente forte che gli sfonda la parete e l’orbita oculare: il ragazzo si accascia, l’aggressore si dilegua. Poco dopo, in discoteca, arriva un’ambulanza del pronto soccorso dell’ospedale di Bressanone e i carabinieri della locale Compagnia: le condizioni del ragazzo, sebbene non in pericolo di vita, destano subito la preoccupazione dei medici, per l’evidente lesione subita all’occhio sinistro. Per questo il giovane viene immediatamente trasportato nel più vicino ospedale.
Come detto, dell’aggressore, nel locale non c’è traccia: i militari iniziano a interrogare i ragazzi presenti, ad ascoltare i racconti e a visionare possibili filmati delle telecamere di sorveglianza, nonché i video dei telefonini. E proprio questi, nel caso specifico, si sono rivelati fondamentali per la cattura dell’aggressore. Fortunatamente, infatti, un amico della vittima, ha avuto la prontezza di filmare tutto quello che stava accadendo con il proprio cellulare. Così, all’arrivo dei carabinieri, nonostante del ventiduenne non ci sia più traccia, c’è comunque un filmato su cui lavorare. Un filmato «molto duro» a detta degli inquirenti in cui pare che, oltre all’inaudita violenza del colpo sferrato, si deduca anche che manchi un motivo apparentemente concreto per «giustificare» l’aggressione. Tra i due ragazzi ci sarebbe stata una breve lite, ma niente da poter anche lontanamente lasciare immaginare un epilogo così violento. Dal video emergono anche altri particolari fisici dell’aggressore, come ad esempio un vistoso tatuaggio sul braccio. Grazie ai numerosi indizi, i carabinieri non impiegano molto a risalire all’identità del giovane: si chiama Fabian Gruber, è di Falzes, ha 22 anni. Fa il fabbro, non ha precedenti, ma qualche denuncia in passato sì, sempre per aggressione. A quel punto, i militari procedono al fermo. Il pm chiede per l’aggressore gli arresti domiciliari: il giudice Walter Pelino li conferma, disponendo anche il divieto ad amici e conoscenti di potersi avvicinare al ragazzo.
Gravi le accuse a suo carico: il giovane deve rispondere di lesioni personali gravissime perché il pugno sferrato, al ventottenne, ha causato la perdita dell’occhio sinistro. L’aggressore, in sede processuale, rischia una pena da 3 a 7 anni e il risarcimento per i danni provocati, gravissimi e permanenti.