Alleanze e progetti
Oggi l’esecutivo del Psi del Trentino discuterà sullo scenario politico che, nelle ultime settimane, si è ulteriormente complicato sia a livello nazionale sia locale. Il quadro politico italiano è segnato da incertezza e conflittualità. Se i dati economici finalmente possono indicare una via di uscita dalla crisi (ma c’è ancora tanto da fare!) ecco che sembra di essere già in campagna elettorale. Invece bisogna sostenere il governo, guidato da Paolo Gentiloni, soprattutto in vista dell’approvazione della manovra di stabilità. Per tale obiettivo il premier ha accantonato (speriamo solo per il momento) provvedimenti importanti come quello sullo ius soli: un gesto di responsabilità che però non deve segnare la fine dell’approccio riformista del governo.
È inutile sottovalutare tuttavia il momento di difficoltà della compagine di centrosinistra (più Alfano, non si sa ancora per quanto) e in particolare il Pd. La doppia sconfitta al referendum del 4 dicembre e alle scorse amministrative determina un disagio diffuso e una carenza di progettualità politica. Forse bisognerebbe ripartire dalle idee che i socialisti, nel silenzio mediatico, hanno cercato di fare con l’iniziativa delle «primarie delle idee», che anche a Trento ha dato buoni risultati.
In Trentino risentiamo però dell’incertezza nazionale. Le forze politiche maggiori attendono lo stabilizzarsi dello scenario nazionale per poi posizionarsi di conseguenza. Se tale atteggiamento è quasi inevitabile a ridosso delle elezioni, non è praticabile per partiti che sono al governo della comunità. Per fortuna
l’assetto istituzionale trentino tiene ancora e non dovremo cambiare legge elettorale. Quindi, mentre si devono portare avanti le priorità amministrative, occorre fin d’ora che il centrosinistra autonomista ribadisca la volontà di mantenere l’alleanza anche per la prossima legislatura, non dimenticando i buoni risultati raggiunti, nonostante il clima pesantissimo che circonda la nostra autonomia.
Su questo il presidente Rossi ha ragione: occorre più orgoglio e forse maggiore determinazione.
Realisticamente sono troppe le variabili per prevedere il futuro della politica italiana e trentina. Troppi cantieri aperti, troppi personalismi e corse verso le candidature. Partiti che si scompongono e si ricompongono. Annunci, tatticismi, smentite. Staremo a vedere. Intanto alla ripresa di settembre la sinistra trentina, nelle sue varie componenti, si dovrebbe riunire per fare il punto della situazione. I socialisti si accontenterebbero di far incontrare anche solo la sinistra riformista: è necessario infatti battere un colpo, esserci, indicare una prospettiva, parlare ai trentini… non bastano le schermaglie, servono idee, traiettorie di futuro. Proviamoci.
Alessandro Pietracci,