Orsa identificata È ancora Kj2 Ora la cattura
Finiti gli esami del Dna, dubbi del Wwf. Intanto a Terlago presa un’altra femmina
Ad aggredire Angelo Metlicovec lo scorso 22 luglio è stata l’orsa Kj2. La conferma è arrivata ieri con la presentazione dei risultati ottenuti con l’esame del Dna dai laboratori della fondazione Edmund Mach. Ora sullo stesso esemplare pendono due ordinanze di cattura, che non escludono però l’abbattimento, come previsto dal Pacobace. Contro l’eventuale abbattimento si è schierato ieri con forza il Wwf, chiedendo inoltre delle contro analisi da parte di un altro laboratorio sui campioni di pelo e sangue raccolti nel luogo dell’aggressione per avere la conferma sull’identità dell’orso. Intanto con le trappole collocate nella zona di Terlago è stata presa un’altra femmina d’orso bruno, sulla quale è stato applicato il radiocollare e sono stati eseguiti degli esami prima di rilasciarla.
TRENTO Ad aggredire Angelo Metlicovec è stata l’orsa Kj2, la stessa che nel giugno 2015 ferì Vladimir Molinari. A determinarlo sono le analisi condotte dai laboratori della fondazione Mach sui reperti raccolti sabato 22 luglio nei pressi dei laghi di Lamar.
Quel giorno insieme ai soccorritori erano giunti sul luogo dell’aggressione anche i dipendenti del Servizio Foreste e Fauna per raccogliere peli e sangue dell’animale. Su questi campioni sono state eseguite le analisi del Dna comparandolo poi con quello dell’orsa Kj2, disponibile dal 2015 quando si rese responsabile di un attacco ai danni del podista nei boschi di Cadine. In seguito a quell’aggressione l’animale venne catturato, furono eseguiti dei prelievi e gli venne applicato il radiocollare. Pur avendo accertato che si trattava dell’esemplare responsabile dell’aggressione, l’orsa venne liberata perché aveva con sé i cuccioli non ancora autosufficienti. In ogni caso il presidente Ugo Rossi aveva emesso un’ordinanza di rimozione nei suoi confronti. Una disposizione ancora vigente e che da ieri si rafforza. Dopo l’aggressione subita da Metlicovec, infatti, il governatore aveva emesso un’ordinanza generica di identificazione, cattura e rimozione. I risultati dei laboratori confermano, secondo gli esperti della Provincia, «la particolare criticità comportamentale» di Kj2 e non è escluso che possa essere abbattuta, una misura già contemplata nell’ordinanza del 24 luglio dove si esplicita che per la rimozione potranno essere applicate anche «cattura per captivazione permanente» e «abbattimento».
Contro quest’ultima possibilità si schiera il Wwf che ieri attraverso una nota chiedeva «con forza» di evitare l’abbattimento. Ammesso che si tratti effettivamente di Kj2, perché l’associazione ha chiesto «un riscontro da parte di un altro laboratorio» del materiale raccolto sul luogo dell’aggressione «vista la limitata disponibilità di Dna».
Ieri notte, nel frattempo, in una delle trappole collocate nella zona di Terlago è finito un esemplare femmina, adulta, del peso di circa 107 chilogrammi e in buone condizioni di salute. L’orsa è stata sedata e le sono state applicate sia le marche auricolari sia il radiocollare e poi è stata liberata. Su di essa sono stati eseguiti i prelievi necessari all’analisi del Dna, i cui risultati saranno disponibili tra qualche giorno. Fanno discutere, intanto, le dichiarazioni del dirigente provinciale Claudio Groff il quale aveva sostenuto che Metlicovec avrebbe colpito l’orsa con un bastone.
Mentre l’Enpa chiede alla Provincia di «sospendere l’inaccettabile caccia all’orso», il consigliere provinciale Maurizio Fugatti ha presentato un’interrogazione in cui chiede se la Provincia non ritenga incompatibile il doppio ruolo di Groff, responsabile del settore grandi carnivori e promotore del progetto Life Ursus».