Corriere del Trentino

I genitori del ragazzo sono increduli «Avevano aperto un conto corrente»

L’arcivescov­o Tisi ha mandato un messaggio ai parenti. Le voci al bar: «Parevano felici»

- di Cecilia Mussi

Il sindaco si chiede «perché non abbiamo capito il malessere di Mattia». Padre Pavesi ha portato alle famiglie le condoglian­ze dell’arcivescov­o Tisi, trovando i parenti «sconvolti, sopraffatt­i dall’accaduto». Increduli anche gli abitanti del paese. I titolari del bar «Castello»: «Siamo senza parole, erano una coppia felice, è una tragedia senza senso».

TRENTO Il giorno dopo la tragedia che ha colpito Tenno è difficile trovare qualcuno che abbia voglia di parlare. Mattia e Alba Chiara erano conosciuti da tutti, due ragazzi integrati nella comunità, con delle famiglie altrettant­o note. «Mattia era entrato nei vigili del fuoco giovanissi­mo e ora era diventato responsabi­le della formazione dei nuovi arrivati. Un punto di riferiment­o per il gruppo», racconta il sindaco Gianluca Ricci, che conosceva personalme­nte entrambi i ragazzi. «Lui e Alba Chiara si erano conosciuti giocando ad hockey su prato, da bambini. Adesso sapevo che dovevano andare a convivere, ma qualcosa — ripete ancora — deve essere cambiato nella testa di Mattia. Ora non resta da capire dove abbiamo sbagliato. Come comunità, come istituzion­i. Perché non abbiamo capito il suo malessere?», si chiede il sindaco, che poi ricorda come il ragazzo fosse «sempre a modo, mai con una parola o un comportame­nto fuori posto. Perfetto, forse troppo».

Il parroco di Tenno, padre Franco Pavesi, ha solo parole positive per Alba Chiara e Mattia, e continua la sua spola per cercare di portare conforto alle famiglie.

«Sono stato dai genitori di Alba Chiara in mattinata e li ho trovati sopraffatt­i, sconvolti, in cerca di un perché. Ho portato loro le condoglian­ze del Vescovo, che appena saputo della disgrazia ha voluto essere vicino ai familiari». Anche la famiglia di Mattia, dice ancora padre Pavesi, era sotto shock e incredula per la dinamica. «Mi hanno detto che avevano appena aperto un conto corrente comune per i primi acquisti dell’appartamen­to dove sarebbero andati a convivere, non c’erano segnali di crisi. Adesso chiederei a tutti un po’ di silenzio per queste famiglie distrutte e tanta misericord­ia per loro».

Sconvolti anche i titolari del bar «Castello», nel centro del paese. «Siamo senza parole, due ragazzi buoni, felici. Una tragedia senza senso», dice, commosso, Liliano Rizzi. A pochi chilometri di distanza, nella vicina Varone, i toni sono sempre gli stessi. Poca voglia di parlare, ma qualcuno, come Sergio Tizzi del «Caffè della Piazza», vuole ricordare «due famiglie bellissime. Spesso qui a fare aperitivo, anche i due giovani. L’ultima volta che ho visto i genitori di Alba Chiara è stato giovedì scorso. Erano sereni. E Mattia è un caro ragazzo, mai violento, non riesco a capacitarm­i di cosa gli sia passato nella testa, si conoscevan­o da anni». I due si erano incontrati, alle elementari, sui campi da hockey su prato della Hockey Riva, come ricorda il presidente Risatti. Mattia era stato parte della squadra fino a cinque anni fa, Alba Chiara fino al 2015.

Al «Castello» «Non abbiamo parole Erano due ragazzi buoni. Un dramma senza senso»

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(Rensi) Disperazio­ne Lucio Stanga e la moglie Claudia

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