Mariani investe I lavoratori sopra quota 200
Terminata la riqualificazione dell’ex Gallox. Bonometti: «Condizioni ideali»
I lavoratori della Mariani di Rovereto supereranno le 200 unità. Il dato è emerso ieri nel corso della consegna dei nuovi spazi dopo il trasferimento dell’azienda dalla val di Ledro.
TRENTO I lavoratori della Marianio di Rovereto supereranno le 200 unità, in miglioramento rispetto all’accordo di un anno e mezzo fa per lo spostamento del sito dalla val di Ledro a Rovereto, occupando lo stabilimento ex Gallox. Il dato è emerso ieri, nel corso della «consegna» degli spazi al patron Marco Bonometti, a poco più di un anno dall’avvio del cantiere per la riqualificazione dell’immobile. Gran parte del trasferimento dei macchinari a Rovereto, per la produzione di componenti di Alfa Giulia e Stelvio, avverrà in agosto, per l’inaugurazione in autunno.
«Nello stabilimento Mariani di Rovereto — commenta l’assessore Alessandro Olivi — inizia una nuova storia. Da una pagina difficile, faticosa, abbiamo fatto rinascere una nuova manifattura. Qui nasce una fabbrica modello dell’Industria 4.0, verrà superata la soglia dei 200 addetti, ci sono stati investimenti molto importanti del privato ed una Provincia che ha dimostrato di saper accompagnare chi vuole fare, chi vuole intraprendere e chi vuole portarci sulla frontiera dell’innovazione e della qualità».
«In Trentino — osserva Marco Bonometti, presidente del Gruppo Omr, ieri presente assieme al presidente di Mariani, Luciano Manzini — abbiamo trovato le condizioni ideali per realizzare il nostro progetto di espansione. A testimonianza che quando si vuole in Italia si possono risolvere i problemi, creando occupazione, sviluppo e crescita. Vogliamo che questa diventi una fabbrica modello, impostata fin dall’inizio sulla filosofia dell’Industria 4.0, con macchine e tecnologie nuove, altamente sofisticate, connessione di dati in tempo reale per realizzare prodotti sempre più performanti e ad elevato valore aggiunto».
«Un’operazione importante — sottolinea Flavio Tosi, presidente di Trentino sviluppo — che ci ha portati, nonostante le criticità dell’inizi, ad avere oggi uno stabilimento innovativo, con altissima tecnologia e prospettive di crescita non solo per Rovereto ma per l’intero Trentino».
Il gruppo industriale bresciano, presente in Trentino con la sua controllata Mariani Spa con sede a Tiarno di Sotto, aveva annunciato nel novembre 2013 la necessità di ampliare il proprio stabilimento produttivo, manifestando nell’autunno 2015 l’intenzione di trasferirsi fuori provincia a causa dell’impossibilità logistica di incrementare gli spazi della sede ledrense. Era quindi partito un intenso lavoro da parte di una task-force coordinata da Trentino sviluppo, con l’obiettivo di trovare una soluzione alternativa per far sì che l’impresa mantenesse la sede produttiva sul territorio Trentino. I negoziati hanno portato a destinare a tal fine l’ex compendio Gallox di Rovereto, di cui Trentino Sviluppo si è accollata i lavori di ristrutturazione, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. Mariani, dal canto suo, ha investito 10 milioni di euro nell’acquisto di nuovi macchinari ed impianti tecnologici.
In appena 20 mesi Trentino sviluppo ha avviato le gare di appalto per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione dello stabilimento roveretano che, cominciati il 22 giugno 2016, sono terminati nel luglio 2017. Suddivise in tre lotti, per un totale di 20 mila metri quadrati di superfici produttive riqualificate, le opere sono state affidate a tre imprese trentine: Ecoopera di Trento, Festi Lattonerie di Calliano e Inco di Pergine Valsugana.
Fra i 150 addetti che inizieranno a lavorare a breve a Rovereto, ci sono anche 17 giovani formatisi come operatori di macchine a controllo numerico grazie ai corsi dell’Agenzia del Lavoro.