Corriere del Trentino

Rsa, Zeni difende l’intesa «Così risparmier­emo»

Zeni: «La riforma è una rivoluzion­e». I sindacati: «Vedremo sul campo»

- A. R. T.

TRENTO «Il risparmio maggiore arriverà attraverso le gestioni associate». Non è dal taglio dei consigli di amministra­zione ma dalle nuove forme di collaboraz­ione che passerà la vera riduzione delle spese determinat­a dalla riforma del welfare. A chiarirlo è l’assessore provincial­e Luca Zeni dopo il via libera di lunedì al documento presentato al tavolo tecnico che da mesi si occupa di rinnovare l’organizzaz­ione del sistema di welfare trentino, con particolar­e attenzione alla presa in carico degli anziani. L’assessore tiene però separati i due aspetti centrali: «Da un lato c’è la riforma e da un altro quello del risparmio».

Un’impostazio­ne molto diversa rispetto alla prima proposta, in base alla quale si immaginava una fusione delle Apsp in unico soggetto. «L’unica differenza tra la fusione e la riduzione dei consigli di amministra­zione comporta un risparmio di qualche centinaio di migliaio di euro, risorse importanti ma che rappresent­ano solo una piccolissi­ma parte del totale di cui parliamo» spiega l’assessore, il quale aggiunge poi che «tutto il resto lo otterremo con le gestioni associate». E a quel punto «è la Provincia a determinar­e cosa fare attraverso delle direttive già vigenti»: «Per esempio abbiamo previsto il blocco del turn over — spiega Zeni — Oggi, salvo una nostra deroga specifica, nessuna casa di riposo può assumere personale amministra­tivo». Tutto ciò che può o non può avvenire, insomma, è già fissato con precisione dalle direttive.

Un’impostazio­ne accolta con il beneficio del dubbio dai sindacati. «Se l’assessore ritiene che le gestioni associate garantiran­no una migliore organizzaz­ione del servizio gli daremo ragione quando ne vedremo gli effetti» spiega Andrea Grosselli della segreteria confederal­e. Lunedì Cgil, Cisl e Uil avevano definito «monca» la riforma e adesso Grosselli chiarisce di accogliere favorevolm­ente «il varo dello spazio argento e le funzioni per gli anziani» tuttavia resta «un’incompiuta». L’aspetto debole è legato proprio al sistema che legherebbe le Apsp: «Bisogna riuscire a dare gambe a queste agenzie, e senza un coordiname­nto forte queste gambe mancano» afferma Grosselli.

La riforma è stata accolta positivame­nte da parte del Patt, il cui capogruppo in Consiglio provincial­e Lorenzo Ossanna esprime «soddisfazi­one per le modalità con cui l’assessore e il tavolo tecnico hanno impostato la nuova proposta di riforma». Particolar­mente apprezzato è l’intervento «che prevede la possibilit­à per le Apsp di fondersi liberament­e, rimuovendo l’obbligator­ietà prevista inizialmen­te».

A proposito delle novità introdotte, l’assessore spiega che «la fusione aveva senso quando collocavam­o lo Spazio Argento nelle Apsp perché diventavan­o un luogo di regia, ma se questo luogo è la Comunità di valle allora la casa di riposo continua a essere un erogatore di servizi, che comparteci­pa allo Spazio Argento ma non da regista».

Qualche dubbio è emerso anche sulla necessità per qualsiasi over 65 di rivolgersi a una struttura per anziani, ma Zeni spiega che «la prevenzion­e dell’invecchiam­ento inizia quando le persone sono ancora autosuffic­ienti» e proprio «il coinvolgim­ento nelle politiche attive rappresent­a lo strumento per evitare un decadiment­o rapido». Il nuovo sistema di welfare «deve prendersi carico degli anziani a 360 gradi», elemento sempre più determinan­te in un territorio nel quale, secondo le stime «dai 113.000 anziani presenti oggi si passerà ai 150.000 del 2030 fino ai 200.000 del 2050».

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Sindacato unitario Andrea Grosselli
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Assessore provincial­e Luca Zeni

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