Corriere del Trentino

È ancora giallo sul movente Nella casa 8 armi

- D. R.

TRENTO «Una coppia perfetta» dicono in paese. «Ma negli ultimi tempi si erano un po’ allontanat­i» hanno confidato alcuni amici ai carabinier­i, raccontand­o di quei piccoli diverbi degli ultimi giorni. Eppure era già tutto organizzat­o, l’inizio di una vita insieme, l’appartamen­to della famiglia di Alba nel quale di sarebbero dovuti trasferire entro ottobre. Cosa è accaduto?

È ancora avvolto nel mistero il movente dell’omicidio-suicidio di Tenno. Alba forse non era più sicura del suo amore per Mattia, aveva paura ad affrontare l’impegno di una convivenza, forse si è tirata indietro all’ultimo momento, scatenando la follia del fidanzato. Eppure le foto su Facebook, postate dal vigile del fuoco volontario e quelle sul profilo di lei del Capodanno insieme sembrano raccontare un’altra verità. Alba e Mattia si volevano davvero bene, perché tutto questo, allora? Se lo chiede il parroco Franco Pavesi, se lo chiedono tutti a Tenno. Alba era forse entrata in crisi, ma tutto questo basta ad armare la mano del ventiquatt­renne. Qualche discussion­e, timori per il futuro, a quell’età sono fin troppo normali, è troppo poco per uccidere. Eppure è accaduto. E tutto così in fretta, perché Massimo Baroni aveva lasciato i due ragazzi solo da pochi minuti quando si è consumata la tragedia. «Ed erano tranquilli» dice. Pochi minuti sono bastati ad uccidere. Il movente è sicurament­e passionale, ma è ancora misterioso. Si spera nei tabulati telefonici e nelle testimonia­nze di chi li conosceva a fondo. Ma c’è un altro particolar­e che in questa storia dolorosa e incomprens­ibile che non convince. Perché Mattia ha acquistato quella pistola? Il primo pensiero è quello di un delitto premeditat­o, Mattia forse aveva progettato di uccidere Alba, ma non aveva bisogno di comprare una nuova pistola per farlo. Lui aveva il porto d’armi, sapeva maneggiare bene le pistole, aveva già una carabina di proprietà e in casa c’erano diverse armi. In una rastrellie­ra, ben custoditi, i carabinier­i hanno trovato sei fucili e una pistola calibro 22, di proprietà del padre di Mattia, Lucio. Armi tutte regolarmen­te denunciate perché sia il papà che Mattia avevano la licenza, erano in regola. Se il piano di Mattia, fin da principio, era quello di uccidere Alba non aveva la necessità di acquistare una nuova pistola, bastava utilizzass­e le armi che aveva in casa. E allora perché lo ha fatto? E cosa è accaduto in quei pochi minuti prima delle 13.45?

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