Corriere del Trentino

D’Aurelio: «Investire di più in formazione»

- I. G.

BOLZANO A maggio i colleghi avevano pianto la scomparsa di Gabriele Arcuri, l’operaio di 54 anni morto nel cantiere della «Cantina Bolzano» dopo un volo di 12 metri dovuto alla mancanza di un parapetto.A giugno era stata la volta di Philipp Weisser, operaio di 28 anni dell’impresa Covelano Marmi Srl, schiacciat­o da una lastra di marmo mentre lavorava. Lunedì sera, la tragica fine di Lucio Catalano. Per Maurizio D’Aurelio, Uil edilizia, il 2017 rischia di diventare «l’annus horribilis» per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro. D’Aurelio, un bilancio che diventa sempre più grave.

«Il 2017 rischia di diventare l’annus horribilis degli incidenti sul lavoro, soprattutt­o gravi e mortali. È una cosa inaccettab­ile: come è inaccettab­ile che nel momento in cui l’attività edilizia registra un qualche segno di ripresa aumentano in questa maniera scandalosa gli infortuni gravi e, come detto, mortali». Quante sono le vittime finora?

«Il numero esatto, di preciso, ancora non c’è, ma sicurament­e siamo ben andati oltre ai numeri dell’anno scorso. Più dei numeri contano le tragedie che vivono le famiglie di questi operai: in questo mo- mento di profondo dolore, io e la mia organizzaz­ione ci stringiamo attorno alla moglie e ai quattro figlio che Lucio Catalano lascia, perché poi al di là delle statistich­e ci sono dei drammi umani inimaginab­ili dietro una simile perdita. Una persona dovrebbe andare a lavorare per vivere, non per morire».

Che idea si è fatta di quanto accaduto?

«Di questo infortunio specifico non parlo perché non conosco la dinamica, ma è chiaro che bisogna capire che tipo di responsabi­lità ci siano e di chi. È chiaro che anche gli infortuni passati, a partire dai due operai travolti sulla linea ferroviari­a di Bressanone, sono sintomo dell’esistenza di un duplice problema». Quale?

«Manca una cultura della sicurezza, di prevedere procedure precise, che consentano di lavorare in sicurezza, in primo luogo. Dall’altro c’è la mancanza della verifica dei controlli

sullo stato delle norme. Nel 2017 è una follia morire sul posto di lavoro».

In che ambito si può agire per tentare di limitare questo tipo di incidenti?

«Bisogna affrontare seriamente il tema della formazione sulla sicurezza, bisogna essere capaci di prevedere procedure precise per lavorare senza pericoli. E poi bisogna attivare sempre di più le visite di cantiere, da cui ultimament­e è emersa una superficia­lità proprio sui temi che riguardano la sicurezza. Una superficia­lità molto preoccupan­te».

Dati allarmanti «Dalle visite di cantiere emerge spesso una superficia­lità molto preoccupan­te»

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