Internet e il rischio populismo «Uso critico e ripensare i partiti»
Il volume I due autori affrontano i temi indagando individui e tecnologie
Come si diffondono le bolle informative e le «fake news»? Come avviene la diffusione delle notizie online? Internet ha reso più democratici i nostri sistemi politici?
A queste (e altre domande) cercano di rispondere Giuseppe Veltri (professore di Sociologia cognitiva presso l’Università di Trento) e Giuseppe Di Caterino (consulente politico) nel loro libro dal titolo Fuori dalla bolla. Politica e vita quotidiana nell’era della post-verità (Mimesis 2017).
Non si tratta di temi di poco conto. Internet ci mette a diposizione una quantità sterminata di informazioni ma ci pone, parallelamente, il problema di come poter selezionare ciò che è rilevante e utile. Per vari motivi tecnologici e psicologici (che Giuseppe Veltri illustra molto bene nell’intervista sopra), siamo indotti a chiuderci sempre di più in bolle informative che non comunicano tra di loro e che confermano ciò che già sappiamo. Il libro scritto a quattro mani affronta questi temi dal punto di vista dell’individuo (indagando il modo in cui le persone raccolgono informazioni e si formano opinioni), del gruppo sociale di riferimento (per cui ciascuno di noi fa parte di reti relazionali determinate), e delle innovazioni tecnologiche.
Recentemente si è parlato molto di bolle informative e di «fake news» nell’ambito politico. Il referendum sulla Brexit, il referendum costituzionale in Italia, le ultime presidenziali americane hanno mostrato, secondo i due autori, quanto povera possa essere la discussione online, in cui i partecipanti appaiono interessati più a rafforzare le proprie credenze pregresse che non a confrontarsi costruttivamente. Anche perché la rete sta rendendo obsolete le forme di intermediazione offerte dai corpi intermedi come i partiti, e parole come federazioni, segretari, circoli o iscritti hanno perso molto del loro significato.
In questo contesto, il populismo (che è una forma moralizzata di antipluralismo) può prosperare. Come si supera questo stallo? Gli autori offrono due ricette: insegnare ai più giovani l’uso critico della rete e ripensare la forma partito.