Corriere del Trentino

Red Canzian e il veganesimo «Ora un libro sulla musica»

- Di Giancarlo Riccio

La vera notizia su questo molto stimolante Sano vegano italiano (Rizzoli) scritto da Red Canzian e dalla figlia Chiara è che lo storico e ineffabile bassista dei Pooh è l’unico vegano della band. E così possiamo immaginare anni di tour musicali segnati da menu separati laggiù, dietro le quinte. Ma poi si scopre il Canzian di sempre, combattivo, elegante e saggio, che sospira: «Di chi è il merito del libro tra Chiara e me? Metà e metà». Padre e figlia presentera­nno Sano vegano italiano domenica a Brunico (Casa Pacher, alle 18) e il 16 agosto in Val Badia.

Già nel suo precedente libro c’erano riferiment­i alle sue scelte nutriziona­li.

«Sa, sono vegano da alcuni decenni. Raccontavo della mia scelta, degli inizi. Nel nuovo libro ci sono dati di fatto e documenti, invece».

Ovvero?

«Quante fanfaluche ci hanno raccontato su certi alimenti, quante bugie».

Ad esempio?

«Il latte che cura la osteoporos­i, che non è vero. Un bicchieron­e di latte ha un terzo del calcio che ha un etto di rucola…Per non parlare degli effetti del latte sul sangue. Per carità, sempre farsi guidare da un medico. Un altro esempio? Eccolo: lo zucchero è energia benzina per il nostro cervello. Beh, alcuni studi hanno messo in collegamen­to lo zucchero e l’Alzheimer».

Questo libro con sua figlia ha cambiato qualcosa nei vostri rapporti?

«Diciamo innanzitut­to che non eravamo mai stati così tanto tempo insieme come nel periodo in cui abbiamo scritto il volume. Abbiamo condiviso idee, scoperto che su alcune cose ne avevano di completame­nte opposte. È stato come aprire una porta che era rimasta sempre socchiusa».

Scrivere libri, magari ancora sullo stesso tema, prevarrà sulla sua profession­e di musicista?

«Non lo so. Io sono nato per comunicare. Sto bene, quando comunico. E che poi lo faccia da un palcosceni­co cantando canzoni, parlando di alimentazi­one o anche raccontand­o una barzellett­a, non cambia nulla. Di sicuro scriverò un altro libro su un mio nuovo progetto».

Ma lei è una miniera: di che cosa si tratta?

«Un progetto legato all’epoca che ho avuto la fortuna di vivere. Attraverso la musica, dagli anni Cinquanta ad oggi. Raccontand­o quanto troppo spesso non è stato narrato».

Un nome?

«Jim Morrison, raccontato solo perché si drogava. Lui ha scritto aforismi bellissimi e sconosciut­i, profondi».

E i Pooh? Mai più insieme davvero?

«Sì, mai più. Vi faremo sognare con quello che abbiamo fatto in tutti questi anni».

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