Corriere del Trentino

«Ogni plantigrad­o è prezioso Si poteva agire in altro modo»

Federparch­i, l’analisi del presidente Sammuri

- Ma. Gio.

TRENTO Giampiero Sammuri lo chiarisce subito: «Sono consapevol­e che quello che sto per dire non piacerà a tutti». Ma di fronte alle tante richieste di una presa di posizione sul caso di Kj2, il presidente di Federparch­i non si sottrae. E in una riflession­e pubblicata sul sito dell’ente non usa giri di parole. «Le specie animali — chiarisce — non sono tutte uguali». Almeno, aggiunge, non dal punto della conservazi­one della biodiversi­tà. Con questa premessa, Sammuri entra nel dettaglio dell’uccisione di Kj2.

«Qui — dice — stiamo parlando di un orso, specie protetta e presente nell’arco alpino grazie a un progetto di reintroduz­ione sostenuto dalla Provincia. L’obiettivo era quello di ricostruir­e una popolazion­e stabile nell’arco alpino. Il presidente della Provincia ha dichiarato che questo è tuttora un obiettivo, che a me sembra più facilmente raggiungib­ile se gli orsi si lasciano in vita invece di abbatterli». Secondo il presidente di Federparch­i, in sostanza, «magari era possibile una modalità temporanea, tipo catturare l’esemplare e metterla in cattività per il tempo necessario a chiarire fino in fondo la problemati­cità dell’animale, coinvolgen­do in modo aperto e trasparent­e l’Ispra. Un orso, anche uno solo, è prezioso e prima di farne a meno si deve essere sicuri al 110%».

Ma Sammuri non boccia in toto la nostra provincia. Anzi ne traccia un quadro positivo e di buone pratiche: «Il Trentino è all’avanguardi­a nella gestione ambientale: basta percorrerl­o per rendersene conto».

Il giudizio Prima di abbattere un esemplare si deve essere sicuri al 110%

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