Periti industriali Bendinelli verso la conferma
Oggi l’assemblea del Collegio. Dopo due mandati il presidente è l’unico candidato
TRENTO «Vogliamo fornire alla società tecnici sempre più preparati, puntando sull’istruzione. Il livello attuale non è più adeguato alla libera professione». Così Lorenzo Bendinelli, presidente del Collegio dei Periti industriali e dei Periti industriali laureati della Provincia di Trento, che si presenta oggi in assemblea, alla chiusura del suo secondo mandato, come unico candidato a guidare l’organizzazione nei prossimi quattro anni.
Presidente Bendinelli, come sta il Collegio di Trento?
«Il Collegio di Trento sta bene. I nostri numeri dicono che siamo stabili, di poco sotto i 1200 iscritti all’Albo, con specializzazioni prevalenti in elettrotecnica, termotecnica edilizia. Per crescere dobbiamo aspettare che si definiscano, in sede nazionale, i percorsi formativi per accedere al nostro albo e alla libera professione, come periti industriali, in omogeneità con le direttive europee».
Ci spiega come funziona?
«A partire dal 2021 il titolo di studio minimo per essere Perito industriale sarà la laurea triennale, quindi ci si dovrà adeguare. Inoltre in sede ministeriale stiamo lavorando per istituire le “lauree professionalizzanti”, legate al territorio e alla sua economia, in grado di modificare i propri programmi velocemente, per adattarsi alle esigenze del momento. Pensavamo si potesse partire già dall’anno scolastico 2017-18, invece alcuni mal di pancia hanno rallentato il percorso, con un’ulteriore riflessione, che porterà all’esordio nel 2018-19. Se pensiamo che il mercato attuale non è più adeguato a una libera professione con la sola maturità, con un conseguente calo delle iscrizioni, la laurea professionalizzante potrà dare un risposta, dato che consentirà di comprendere anche il tirocinio (18 mesi) e l’esame di Stato».
Il risultato?
«Fornire alla società tecnici specializzati, con competenza mista fra teoria e pratica, rispondendo al problema dell’abbassarsi del valore dell’istruzione. Finché non ci saranno queste novità rimarremo in 1200, fra entrate e uscite, poi si potrà crescere».
Per quanto riguarda l’economia in senso lato, la crisi può dirsi superata?
«A livello lavorativo abbiamo tenuto rispetto alla crisi. In quest’ultimo anno e mezzo, qui in Trentino, in particolare, ma anche nel resto del Paese, c’è un segnale di ripresa che va consolidandosi, soprattutto per quanto riguarda l’impiantistica, in particolare nel settore dell’ingegneria industriale. L’edilizia è ancora lenta».
Lei si ripresenta per il nuovo consiglio, chi sono i nuovi candidati?
«Per quanto mi riguarda rinnovo la mia disponibilità a impegnarmi per la gestione della politica della categoria a Trento e dare il mio contributo e quello del mio Collegio, che in questi 8 anni ho presieduto, anche alle politiche in ambito nazionale. Le candidature sono aperte fino al giorno dell’assemblea. Non si ricandidano il tesoriere Fabio Dandrea e il consigliere Cesare De Oliva. Sino ad ora si candidano con me i consiglieri uscenti: Gabriele Casseitti, Diego Broilo, Mariano Inama, Lorenzo Modena, Matteo Gadotti, Stefano Tasin. I nuovi candidati sono Daniele Taravan, Matteo Castellini. Le nostre votazioni sono vincolate al quorum: se i candidati non avranno raggiunti i voti necessari per far parte del consiglio, si svolgeranno le elezioni di ballottaggio, in calendario presso la sede del Collegio in Galleria Tirrena giovedì 21 settembre dalle ore 10 alle 20. Sono però fiducioso che i periti industriali trentini, come hanno fatto nelle ultime assemblee, parteciperanno responsabilmente ai lavori, dando ancora una volta prova di impegno e maturità professionale».