«Sono povero» Tifoso scaltro raggira l’anziana
Il furto compiuto da un uomo conosciuto durante gli allenamenti del Napoli
TRENTO Cori, applausi, allegria. Il clima che da anni, ormai, accompagna il ritiro del Napoli in val di Sole è gioioso e vivace. Ma l’invasione pacifica che ogni estate si dirige a Dimaro al seguito dei propri beniamini, ha portato con sé anche una spiacevole avventura per una settantacinquenne solandra, derubata di tutti i suoi gioielli.
I fatti risalgono al luglio dell’anno scorso e un quarantaduenne originario della provincia di Napoli è finito a processo per furto, con l’aggravante dell’abuso di ospitalità. Il «tifoso» partenopeo, infatti, era stato invitato a pranzo dalla donna, che lo aveva conosciuto al campo sportivo di Carciato durante un allenamento della squadra di Maurizio Sarri e proprio in quel frangente le aveva rubato anelli e altri gioielli d’oro.
La signora, residente fuori provincia ma originaria della val di Sole, era tornata in Trentino per le vacanze estive e si era trovata a frequentare il campo dove si svolgevano gli allenamenti del Napoli: è lì che conosce l’uomo. I due si erano incontrati diverse volte, sempre sugli spalti, erano entrati in confidenza. Il quarantaduenne aveva rivelato alla signora di vivere quasi in condizioni di povertà e di essere afflitto da gravi problemi economici, al punto di dover lasciare l’albergo in cui era alloggiato. È a quel punto che il buon cuore della signora la porta a offrirgli aiuto oltre che ascolto, e a proporsi di invitarlo a pranzo per fargli vedere il suo appartamento, che la settantacinquenne gli avrebbe messo a disposizione per un possibile affitto, in quanto l’uomo le aveva raccontato di essere alla ricerca di spazi per avviare un’attività lavorativa.
È in quel momento che si sarebbe consumato il furto: la signora prepara il pranzo, si assenta qualche attimo per una breve commissione e l’uomo, rimasto solo, ne avrebbe approfittato per rubare sette o otto anelli d’oro e dei pendagli per collana. Non solo: avrebbe sottratto anche un mazzo di chiavi dell’appartamento. La donna si accorge del furto, tuttavia, solamente il giorno dopo, aprendo il cassetto del comò decisa a indossare uno dei suoi anelli: è in quel momento che compie l’amara scoperta e si accorge della sparizione di tutti i suoi gioielli.
Lei stessa, inoltre, aveva aiutato inconsapevolmente l’uomo a fuggire con la refurtiva, poiché, sempre guidata dalla sua generosità e buona fede, lo aveva accompagnato, su sua richiesta, alla stazione della ferrovia Trento Malè.