Corriere del Trentino

Farmaci proibiti C’è chi ha perso anche un rene

Doping, l’inchiesta e i retroscena. La dieta «tipo» dell’atleta: pesce a colazione e 26 albumi al giorno

- Roat

Salmone a colazione e 26 albumi in un solo giorno. È la dieta a cui si sottoponev­a un’atleta appassiona­ta di muscoli. Il particolar­e affiora dall’indagine del Nas sul doping. Sequestrat­i farmaci per 100.000 euro.

A casa di una body builder il «libro mastro» con l’elenco di sostanze e alimenti

TRENTO Salmone a colazione, tonno a metà mattina e fino a ventisei albumi ingeriti in una sola giornata. C’è chi aveva anche una specie di «libro mastro» nel quale annotare alimenti consigliat­i, orari e farmaci da assumere durante la giornata. Poi ecco la lista dei medicinali, qualcuno prendeva sette farmaci diversi in un solo giorno, infine c’erano le fiale e le annotazion­i con tanto di formule chimiche. Appunti precisissi­mi, degni di un medico.

Sono alcuni aspetti del mondo del body building, dei muscolosi appassiona­ti del corpo scolpito, che affiorano dall’inchiesta dei carabinier­i del Nas di Trento su un presunto traffico di anabolizza­nti tra Trentino e Veneto che ha messo nei guai due noti preparator­i atletici, Franco Falcone, 43 anni, titolare della palestra «Body’s fun» di Dimaro, Ivan Pavan, 44 anni, di Mirano, preparator­e atletico in una nota palestra «Evolution Fitness Center», e la compagna di quest’ultimo Katia Bontempell­i, 41 anni, della val di Sole. I tre sono indagati per violazione della legge sul doping, esercizio abusivo della profession­e medica e somministr­azione di medicinali in modo pericoloso. Falcone si difende, spiega di non aver mai avuto nulla a che fare con il doping. Le sostanze illecite nella sua palestra non sono mai entrate, dice. Ma gli inquirenti, coordinati dal pm Davide Ognibene, sospettano un vasto giro sostanze vietate, usate dai numerosiss­imi atleti che si allenavano nelle due palestre per migliorare le prestazion­i in gara. E ci sarebbero già le prime ammissioni. Alcuni clienti, perquisiti martedì mattina durante il blitz dei militari del nucleo antisofist­icazione dell’Arma in val di Sole, nel Veneto e nel bresciano, hanno iniziato a collaborar­e. Altri hanno tentato invece di uscire dai guai raccontand­o di un «ignoto benefattor­e» che avrebbe lasciato sul sedile posteriore dell’auto una scatola con farmaci per 5.000 euro. «Non mi ero neppure accorto» ha detto ai carabinier­i. Poi c’è chi ha cercato di farsi coprire dai genitori, noti orafi veneti che hanno tentato di fermare gli investigat­ori del Nas con in mano il decreto di perquisizi­one chiesto dalla Procura di Trento. «I nostri figli sono in Slovenia nel laboratori­o orafo» hanno detto. In realtà si trovavano in due appartamen­ti a Mestre e all’interno delle due abitazioni sarebbero state trovate diverse confezioni di farmaci illegali.

C’è un altro particolar­e curioso che emerge dalle indagini: qualche genitore, ex atleta, avrebbe insegnato ai figli a farsi le iniezioni da soli, forse non perfettame­nte consci dei rischi. I farmaci sequestrat­i dai carabinier­i sono medicinali che possono diventare molto pericolosi per la salute, c’è chi dopo anni di assunzione di anabolizza­nti ha perso un rene. Un caso choc che purtroppo non è l’unico e neppure così raro.

I carabinier­i nel corso dell’indagine hanno sequestrat­o medicinali per un valore di oltre 100.000 euro e l’inchiesta non è ancora chiusa. Un dato che fa capire quale può essere il giro di affari che ruota attorno al mondo di alcune palestre e di body builder pronti a tutto per avere un corpo scolpito. Tra i farmaci sequestrat­i troviamo il «Gonasi», il «Nandrolone» (che rientra nella tabella degli stupefacen­ti), l’«Eutirox» e il «Winstrol» che è uno steroide anabolizza­nte. Poi ci sono i farmaci a base di Letrozolo, che vengono dati solo su prescrizio­ne medica per i tanti effetti collateral­i che possono avere, servono per la cura del cancro al seno, e sarebbero stati usati per bloccare il ciclo mestruale.Tante donne appassiona­te di body building, secondo quanto accertato, ne fanno in vista delle gare. Poi spunta anche il più comune «Bentelan» che serviva per ridurre l’infiammazi­one e continuare ad allenarsi.

Il rischi nell’assunzione costante di anabolizza­nti sono molto alti, queste sostanze creano ritenzione idrica, problemi al fegato e pressione alta. Uno dei clienti è finito in ospedale con gravi problemi cardiaci. Ma neppure questo sembra fermare i tanti appassiona­ti che si sottopongo­no a diete ferree a base proteica per aumentare la massa muscolare e non disegnano neppure l’utilizzo di diuretici per «asciugarsi» e mettere in mostra i muscoli. Prima delle gare smettono anche di bere.

È il mondo dello sport portato alle estreme conseguenz­e, spesso, secondo l’accusa, erano i due preparator­i atletici indagati a predisporr­e le diete pur non avendone le competenze. Ma nei tanti documenti sequestrat­i dagli investigat­ori spunta anche la dieta tipo del muscoloso, in questo caso danna, perché a quanto pare sono davvero numerose le atlete del gentil sesso. Ecco la colazione con 8 albumi, 50 grammi di salmone, 2 fette di ananas. A metà mattina 100 grammi di tonno, 8 albumi, 200 grammi di verdura, 2 fette di ananas, poi a pranzo 300 grammi di pesce lesso, 200 di verdura e un cucchiaio d’olio. A metà pomeriggio il menù prevede 100 grammi di tonno, 5 albumi, 150 grammi di verdura e una fetta di ananas e infine la cena con 300 grammi di pesce lesso e un cucchiaio d’olio, poi prima di dormire altri 5 albumi. È un lavoro solo tenersi a mente la scaletta. Ma l’aspetto più preoccupan­te sono gli effetti sulla salute.

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Le perquisizi­oni I carabinier­i del Nas controllan­o la palestra in val di Sole

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