Archeologia, conversazioni senza confini
Torna la kermesse dedicata a cinema e scavi A Rovereto, oltre alle proiezioni, in programma sei incontri Ospiti il professor Dark e Giulierini, del museo di Napoli
«Solo i popoli che acquistano chiara coscienza del proprio passato sono in grado di costruire un avvenire commisurato alle proprie istanze, perché liberi da errori che gravano sull’antico cammino. Gli altri impigliati nei congegni di un mondo senz’anima, mimano ogni giorno una vita non alimentata da segrete salutari radici...». Dario Di Blasi ha scelto le parole del filologo Giovanni Semerano per salutare la «sua creatura»: la «Rassegna internazionale di cinema archeologico» che dall’anno prossimo proseguirà senza la sua collaborazione. Nella 28esima edizione della rassegna roveretana che prenderà il via martedì 3 ottobre per concludersi domenica 8, sono comunque ancora evidenti la mano e soprattutto la passione di Di Blasi. Perché saranno sei giorni di viaggio nel tempo e nello spazio, nel passato e nel mito, grazie a cinquantasei documentari provenienti da diciassette paesi diversi.
Per raccontare i viaggi è sempre e comunque consigliabile partire dai luoghi e gran parte di quelli esplorati dalla 28esima edizione della rassegna vanno visitati con passo leggero perché fanno parte di un sogno, quello di un cinema anche al servizio della cultura e della conoscenza a cui il curatore Di Blasi è rimasto sempre fedele. Luoghi e personaggi «così lontani e così vicini»: i siti archeologici del Trentino ma anche la mitica Avalon di Re Artù, le linee di Nazca e la casa dei dirigibili, la Gioconda di Leonardo e le mummie non solo «altoatesine», Alessandria d’Egitto e l’Isola di Pasqua.
È proprio un documentario dedicato alle «Moai», le maestose statue di pietra dell’isola del Pacifico ad aprire la rassegna nella mattinata del 3 ottobre all’auditorium Melotti. A «Inchieste archeologiche - Isola di Pasqua il grande tabù» seguirà la prima puntata di «Alla scoperta del Trentino» di Stefano Uccia, mentre nella stessa mattina verrà presentato uno dei film più originali del programma: Sottopelle. La favola
in superficie, racconto di uno scavo presso uno dei luoghi dove venne girato La favolosa storia di Pelle d’asino, film del 1970 diretto da Jacques Demy con protagonista Catherine Deneuve. Della serie: «Più cinema archeologico di così si muore».
Alla mitica «Avalon» sono, invece, dedicati due cortometraggi. Il primo Le canoe di Avalon di Justin Owen verrà presentato la sera del 3 ottobre, l’altro, sempre dello stesso regista, è previsto per il pomeriggio del 5 e si intitola Le paludi di Avalon - un paesaggio che cambia.
Tra i nove film in programma mercoledì ne segnaliamo tre. Due per la mattina: La scienza si cimenta con le mummie dorate cortometraggio di Nicola Baker sulle mummie copte della necropoli di Antinoe e Le statue mobili di Alessandria documentario egiziano sui lunghi viaggi degli obelischi di Aswan (Assuan), da Alessandria a Roma, da Parigi a New York. L’ultimo in serata: Memorie di Pietra: L’arte al tempo dei dinosauri?, alla scoperta di una delle gallerie d’arte rupestre più lunghe del mondo.
Giovedì pomeriggio, a partire dalle 15, appuntamento con La casa dei dirigibili. L’hangar di Augusta tra passato e presente. Documentario di Lorenzo Daniele su un monumento di archeologia industriale unico in Italia, quello costruito in Sicilia tra il 1917 e il 1920 per esigenze belliche.
In serata, La rinascita di Iceman dello statunitense Bonnie Brennan che ha seguito la ricostruzione in 3d del «nostro» Ötzi.
Per la mattina di venerdì segnaliamo un documentario di
«Arte France» sui segreti delle linee di Nazca (in mattinata) e, per la sera, Facce di Etrusco di Alessandro Barelli: Dalle immagini di repertorio degli scavi nella Necropoli di Tolle in Toscana, i vasi canopi etruschi raccontano uno spaccato della società del VII secolo a.C.
Sabato pomeriggio, tutti i segreti della Mona Lisa di Leonardo verranno indagati da Il mistero della Gioconda rivelata film diretto dal britannico Ian Leese. In serata (alle 21) la cerimonia di premiazione del «Città di Rovereto» (il film più gradito al pubblico) al Teatro Zandonai e domenica pomeriggio, a partire dalle 15, proiezione di tutti i film vincitori a Palazzo Parolari.
Come ogni anno, ci sarà spazio anche per le «Conversazioni», sei quelle previste in questa edizione, quattro nel fine settimana, tutti all’auditorium Melotti. Venerdì 6 alle 17.45 «Gesù aveva una casa a Nazaret?» con Ken Dark (Archeologo in Galilea e docente dell’Università di Reading) e tre sabato: «Il Mondo Antico tra di noi? Realtà tridimensionale, immersiva, aumentata, social e archeologia ai confini della realtà» (alle 11.15 con Jacopo Bonetto, Davide Borra, Alessandro Furlan, Daniele Bursich e Graziano Tavan moderati da Antonia Falcone) . Due quelli pomeridiani: «Raccontare il passato: l’archeologia tra fonti e interpretazioni personali» con l’archeologa Corinna Rossi (alle 16.45) e alle 17.30: «Nuovi Musei e diffusione del Sapere» con Giulio Paolucci, direttore del Museo Civico archeologico delle acque di Chianciano e futuro direttore del Museo etrusco di Milano e Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Infine, anche quest’anno sarà assegnato il «Premio Paolo Orsi» giunto alla tredicesima edizione. Un riconoscimento che verrà consegnato al documentario giudicato da una giuria di esperti il più interessante tra le più recenti proposte cinematografiche a carattere archeologico.