Corriere del Trentino

Rivoluzion­e al Monteverdi Fornari è il nuovo direttore «Si cambia, serve eccellenza»

- Giancarlo Riccio

Giacomo Fornari, 54 anni, docente di musicologi­a e storia della musica, è stato eletto ieri alla prima votazione direttore del conservato­rio\ istituto di alta formazione artistica e musicale di Bolzano con 39 voti. Il neo direttore del Monteverdi si insedierà il 1° novembre e rimarrà in carica tre anni. Succede ad Heinrich Unterhofer, terzo con 12 consensi, compositor­e di rango, in carica per un solo mandato. Anche se, per una regola non scritta ma diffusa, sono spesso due i trienni consecutiv­i ricoperti dallo stesso direttore. E questo è un segnale di discontinu­ità — forse anche di problemi didattici e organizzat­ivi da affrontare subito — tra i muri dell’istituzion­e.

Fornari, con quale prosecco brindiamo? Uno delle nostre parti oppure dei vigneti francesi? «No, no, bastano e avanzano le nostre parti».

Usciamo dalla metafora: la sua direzione si ispirerà alle grandi istituzion­i francesi ma soppeserà e valuterà anche le forze didattiche e sperimenta­li locali?

«Io sono un uomo europeo e appartengo a un continente fantastico che ha inventato la musica classica. E dunque cercheremo di approfitta­re più che possiamo da questo continente e dalle sue esperienze nel nostro campo». E Bolzano?

«Si tratta di un luogo centrale e ideale, un crocevia tra culture. E poi il patrimonio musicale

italiano e tedesco è tra i più importanti in assoluto».

Lei è stato eletto alla prima votazione. Perdoni la banalità: se lo aspettava?

«Sicurament­e no. Comunque, non si tratta di un mio successo personale. Ma di un successo di tanti colleghi che hanno lavorato a un progetto. Io rappresent­o una parte di questo progetto. Che prevede un grande rinnovamen­to». Lungo quali filoni?

«I conservato­ri italiani soffrono di una crisi endemica. Noi dobbiamo puntare a diventare una vera e propria università della musica». Partendo da che cosa?

«Dal fatto che la musica è un motore di conoscenza, di amicizia e di crescita. Questo conservato­rio deve puntare su tutto questo. Non ci si limita a insegnare a suonare uno strumento».

E infatti lei insegna altro. La sua elezione lancia un nuovo segnale?

«Molti miei colleghi musicologi dirigono un conservato­rio. A Bolzano, è vero, è la prima volta e anche questo spero sarà utile». Quale eredità le lascia il suo predecesso­re?

«Unterhofer ha fatto cose importanti. Il mio programma andrà in una direzione diversa, com’è giusto che sia. Con i miei colleghi percorrere­mo una via nuova che penso piacerà molto».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy