Corriere del Trentino

A22, UNA STAFFETTA PERICOLOSA CHE TRASUDA VECCHIA POLITICA

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La triste commedia dell’avvicendam­ento tra Andrea Girardi e l’ex deputato Pd Luigi Olivieri alla presidenza di Autostrada del Brennero spa ha toccato il fondo, o forse non ancora. All’indomani delle dimissioni presentate dall’uomo fortemente voluto dal presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi nell’aprile 2016, è «esplosa» la questione giuridica circa la legittimit­à o meno dell’attribuzio­ne all’avvocato di Pinzolo, nonché figura «storica» della sinistra(?) trentina, della sempre cospicua indennità di carica annuale (90.000 euro), prevista per la più appetibile delle cariche pubbliche (non per niente appannaggi­o ai tempi anche di Silvano Grisenti), nella vasta galassia delle partecipat­e provincial­i. Lasciando perdere i ragionamen­ti e le disquisizi­oni «in punta di diritto» che appassiona­no i legulei ma non certo la «gente comune», in questo trito e ritrito panorama da teatrino della politica si evidenzia il silenzio assordante del Pd trentino; non solo si è accordato con il Patt per la staffetta a metà mandato, nel solco di una chiara spartizion­e partitocra­tica degli incarichi, ma ha scelto un ex parlamenta­re con vitalizio mensile, il quale potrebbe (il condiziona­le è d’obbligo) veramente lavorare gratis in via Berlino, mentre «la gente comune» di cui sopra fatica ad arrivare a fine mese o, peggio ancora, ha perso il lavoro. I vertici (se esistono ancora) del Pd dovrebbero dissuadere un iscritto ad accettare un simile compenso, per un richiamo all’etica politica, altrimenti di quale sinistra siamo parlando? Ma tranquilli, perché stupirsi del Pd? Nello stesso tempo la risoluzion­e per istituire una commission­e d’indagine sul nuovo ospedale è stata respinta dal Consiglio provincial­e con i voti proprio degli esponenti democratic­i, senza che nessuno si sia degnato di alzare una voce critica. A proposito, non ho nulla contro Gigi Olivieri che mi è pure simpatico. Ermanno Sartori, CONDINO

TCaro Sartori, ralascio anch’io le disquisizi­oni in punta di diritto ma non perché interessan­o poco «la gente comune — quando si parla di cumulo di indennità l’attenzione c’è, eccome — in quanto il vero problema riguarda proprio l’idea della staffetta. Non si tratta pertanto di nomi, piuttosto di metodo. Siamo davanti a una mediazione nata per garantire un quieto vivere dentro il centrosini­stra autonomist­a tra Pd e Patt piuttosto che a dotare un’importante società come Autobrenne­ro di una precisa strategia operativa (e dire che i nodi aperti non mancherebb­ero, cominciand­o dal rinnovo della concession­e). Quella della staffetta, insomma, guardandol­a da un punto di vista strettamen­te tecnico-strategico, è stata una soluzione al ribasso: in un anno e mezzo un presidente, per quando abile e preparato possa essere, riesce a fare ben poche cose. Si doveva allora avere il coraggio di scegliere se puntare tutto su Girardi oppure su Olivieri, in modo da aprire un ciclo e garantire all’A22 la necessaria continuità. La via di mezzo rischia di fare solo danni, oltreché offrire un’immagine che trasuda vecchia politica. Sui silenzi del Pd, poi, le elezioni del prossimo anno, che stando ai proclami dovrebbero riportare alla guida della Provincia lo stesso Pd, imporranno ai democratic­i di uscire allo scoperto raccontand­o quale Trentino hanno in mente per i prossimi anni. Non mi pare poca cosa.

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