Investire su qualità e bellezza Obiettivo: il benessere sociale
Prendo spunto dal recente convegno tenutosi ad Arco dal titolo «Edilizia: punto di incontro» dove si è discusso dei temi attuali del settore edilizio e al quale sono intervenuta con una riflessione incentrata sulla riqualificazione come opportunità progettuale. Riguardo ai cambiamenti climatici e l’emergenza ambientale, l’edilizia ricopre un ruolo strategico come uno dei settori fondamentali per agguantare gli obiettivi «20/20/20» dell’Unione Europea, ovvero il raggiungimento del 20 per cento della produzione energetica da fonti rinnovabili, il miglioramento del 20 per cento dell’efficienza e un taglio del 20 per cento nelle emissioni di anidride carbonica. Tutti traguardi da perseguire entro l’anno 2020. Nell’ambito di obiettivi così urgenti, risulta impossibile non fare riferimento all’opportunità e all’occasione di sviluppo che presentano sia la riqualificazione energetica sia quella architettonica degli edifici; da un lato per migliorare i requisiti termoigrometrici delle costruzioni in un’ottica di sostenibilità ambientale, dall’altro per investire nei valori della qualità e della bellezza come strumenti propedeutici al benessere sociale. Rigenerazione degli edifici porta comunque anche, all’interno del processo generale, a un significativo aumento del valore economico del bene. Il tema della riqualificazione energetica di case e palazzi, quindi, risulta particolarmente rilevante per le politiche ambientali, paesaggistiche e per quelle legate allo sviluppo, comprendendo anche quello sociale ed economico.
Il settore edile si concentrerà nei prossimi anni sulla rigenerazione dei volumi esistenti. L’edificio non deve essere solo una perfetta macchina tecnologica, ma per elevare la qualità della vita delle persone è fondamentale tenere in considerazione anche gli spazi urbani limitrofi, talvolta segnati da condizioni di degrado. In merito a un simile scenario, appare oggi indispensabile aggiornare l’intera politica relativa all’abitabilità sostenibile definendo un approccio organico e coerente anche con le finalità previste nella nuova riforma urbanistica provinciale. L’Ordine degli architetti, come già avvenuto per il contributo alla stesura del regolamento edilizio, intende offrire un suo contributo alle politiche ambientali e di sostenibilità con particolare riguardo all’articolo 86 della legge provinciale 1/2008. Questa misura incentiva attraverso premi volumetrici la prestazione energetica degli edifici con livelli inferiori a quelli spesso richiesti dal mercato. Risulta pertanto necessaria una revisione di tale politica non solo per elevare i livelli di prestazione energetica ma per favorire un approccio più ampio alla sostenibilità in tutti i suoi aspetti ambientali.
Il riferimento è anche al progetto «Stardust», finanziato a livello europeo, che prevede un importante intervento di riqualificazione sulle Torri di Madonna Bianca nel Comune di Trento. Il progetto si avvale di professionalità di alto profilo in una logica di collaborazione di rete tra soggetti territoriali come Eurac Reaserch di Bolzano, Comune di Trento, Itea Spa, Trentino Mobilità Spa, Dolomiti Energia, Fbk, Dedagroup e Habitech. Non sono però coinvolti coloro che hanno esperienza nel progettare e nel costruire, che si relazionano giornalmente con cittadini, proprietari di appartamenti ed edifici residenziali: mancano infatti i progettisti. Bene quindi se «Stardust» diventa l’occasione per sperimentare, ma è pure necessario il coinvolgimento del sapere tecnico, soprattutto per tutti quegli aspetti che esulano dalle questioni meramente energetiche e che abbracciano urbanistica, architettura, paesaggio, arredo, verde.
Per riprendere un’esperienza logisticamente più vicina, voglio citare il progetto «Sinfonia», co-finanziato dall’Unione Europea, che permetterà al Comune di Bolzano di risanare alcuni alloggi comunali di edilizia agevolata per migliorarne standard energetici e comfort abitativo. Le strutture comunali prese in considerazione sono nove, suddivise in tre lotti. Il municipio altoatesino, oltre alla mera riqualificazione energetica, punta ad attuare anche una rigenerazione urbana delle aree interessate dagli interventi del progetto, prima con alcuni studi di fattibilità promossi attraverso un concorso, successivamente affidando gli incarichi di progettazione dei vari interventi.
Proprio l’utilizzo della formula concorsuale fornisce a noi architetti l’occasione per ribadire ancora una volta il valore di tale strumento. Ciò è determinante non solo a livello individuale e professionale dei progettisti, ai quali viene riconosciuto un ruolo calibrato su aspetti meritori, ma anche a livello sociale visti i risultati importanti garantiti dalla qualità del costruito.