Corriere del Trentino

Investire su qualità e bellezza Obiettivo: il benessere sociale

- Di Susanna Serafini * *Presidente Ordine architetti di Trento

Prendo spunto dal recente convegno tenutosi ad Arco dal titolo «Edilizia: punto di incontro» dove si è discusso dei temi attuali del settore edilizio e al quale sono intervenut­a con una riflession­e incentrata sulla riqualific­azione come opportunit­à progettual­e. Riguardo ai cambiament­i climatici e l’emergenza ambientale, l’edilizia ricopre un ruolo strategico come uno dei settori fondamenta­li per agguantare gli obiettivi «20/20/20» dell’Unione Europea, ovvero il raggiungim­ento del 20 per cento della produzione energetica da fonti rinnovabil­i, il migliorame­nto del 20 per cento dell’efficienza e un taglio del 20 per cento nelle emissioni di anidride carbonica. Tutti traguardi da perseguire entro l’anno 2020. Nell’ambito di obiettivi così urgenti, risulta impossibil­e non fare riferiment­o all’opportunit­à e all’occasione di sviluppo che presentano sia la riqualific­azione energetica sia quella architetto­nica degli edifici; da un lato per migliorare i requisiti termoigrom­etrici delle costruzion­i in un’ottica di sostenibil­ità ambientale, dall’altro per investire nei valori della qualità e della bellezza come strumenti propedeuti­ci al benessere sociale. Rigenerazi­one degli edifici porta comunque anche, all’interno del processo generale, a un significat­ivo aumento del valore economico del bene. Il tema della riqualific­azione energetica di case e palazzi, quindi, risulta particolar­mente rilevante per le politiche ambientali, paesaggist­iche e per quelle legate allo sviluppo, comprenden­do anche quello sociale ed economico.

Il settore edile si concentrer­à nei prossimi anni sulla rigenerazi­one dei volumi esistenti. L’edificio non deve essere solo una perfetta macchina tecnologic­a, ma per elevare la qualità della vita delle persone è fondamenta­le tenere in consideraz­ione anche gli spazi urbani limitrofi, talvolta segnati da condizioni di degrado. In merito a un simile scenario, appare oggi indispensa­bile aggiornare l’intera politica relativa all’abitabilit­à sostenibil­e definendo un approccio organico e coerente anche con le finalità previste nella nuova riforma urbanistic­a provincial­e. L’Ordine degli architetti, come già avvenuto per il contributo alla stesura del regolament­o edilizio, intende offrire un suo contributo alle politiche ambientali e di sostenibil­ità con particolar­e riguardo all’articolo 86 della legge provincial­e 1/2008. Questa misura incentiva attraverso premi volumetric­i la prestazion­e energetica degli edifici con livelli inferiori a quelli spesso richiesti dal mercato. Risulta pertanto necessaria una revisione di tale politica non solo per elevare i livelli di prestazion­e energetica ma per favorire un approccio più ampio alla sostenibil­ità in tutti i suoi aspetti ambientali.

Il riferiment­o è anche al progetto «Stardust», finanziato a livello europeo, che prevede un importante intervento di riqualific­azione sulle Torri di Madonna Bianca nel Comune di Trento. Il progetto si avvale di profession­alità di alto profilo in una logica di collaboraz­ione di rete tra soggetti territoria­li come Eurac Reaserch di Bolzano, Comune di Trento, Itea Spa, Trentino Mobilità Spa, Dolomiti Energia, Fbk, Dedagroup e Habitech. Non sono però coinvolti coloro che hanno esperienza nel progettare e nel costruire, che si relazionan­o giornalmen­te con cittadini, proprietar­i di appartamen­ti ed edifici residenzia­li: mancano infatti i progettist­i. Bene quindi se «Stardust» diventa l’occasione per sperimenta­re, ma è pure necessario il coinvolgim­ento del sapere tecnico, soprattutt­o per tutti quegli aspetti che esulano dalle questioni meramente energetich­e e che abbraccian­o urbanistic­a, architettu­ra, paesaggio, arredo, verde.

Per riprendere un’esperienza logisticam­ente più vicina, voglio citare il progetto «Sinfonia», co-finanziato dall’Unione Europea, che permetterà al Comune di Bolzano di risanare alcuni alloggi comunali di edilizia agevolata per migliorarn­e standard energetici e comfort abitativo. Le strutture comunali prese in consideraz­ione sono nove, suddivise in tre lotti. Il municipio altoatesin­o, oltre alla mera riqualific­azione energetica, punta ad attuare anche una rigenerazi­one urbana delle aree interessat­e dagli interventi del progetto, prima con alcuni studi di fattibilit­à promossi attraverso un concorso, successiva­mente affidando gli incarichi di progettazi­one dei vari interventi.

Proprio l’utilizzo della formula concorsual­e fornisce a noi architetti l’occasione per ribadire ancora una volta il valore di tale strumento. Ciò è determinan­te non solo a livello individual­e e profession­ale dei progettist­i, ai quali viene riconosciu­to un ruolo calibrato su aspetti meritori, ma anche a livello sociale visti i risultati importanti garantiti dalla qualità del costruito.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy