Vola il fatturato della Fly Grigno Oltre 150 milioni
Ieri la visita dell’assessore Olivi. L’obiettivo dei 200 dipendenti a portata di mano
Il bilancio 2017 della Fly di Grigno vola verso i 150 milioni di fatturato, rispetto ai 110 del 2016. A gennaio nuovo capannone e obiettivo di 200 dipendenti più vicino del fissato 2020.
TRENTO La Fly di Grigno conta di chiudere il bilancio 2017 superando i 150 milioni di euro di fatturato, contro i 110 milioni dell’anno scorso. Un record per l’azienda, che conta di raggiungere la quota di 200 addetti prima della previsione fissata per il 2020.
L’azienda con sede in Bassa Valsugana, controllata dal gruppo industriale vicentino Forgital e partecipata da Trentino Sviluppo, sta bruciando le tappe. Ha clienti come Rolls Royce e il consorzio ArianeSpace; entro gennaio 2018 si concluderanno i lavori del terzo ampliamento, altri 6.600 metri quadrati.
Ieri il vicepresidente Alessandro Olivi era in visita all’azienda: «Con questo terzo ampliamento la superficie produttiva dello stabilimento di Grigno raggiunge i 25mila metri quadrati. Un progetto di crescita, quello di Fly, al quale la Provincia ha dedicato molte risorse non solo finanziarie, ma anche progettuali e strategiche e che rappresenta una pagina importante di un processo con il quale abbiamo voluto reindustrializzare un’area periferica del territorio, per creare il nodo di una rete che sviluppi indotto e nuova occupazione».
Considerato l’importante investimento previsto da Fly nel quadriennio 2017-2020, pari a circa 27 milioni di euro, necessari per il terzo ampliamento dello stabilimento di Grigno e l’acquisto di nuovi macchinari, Trentino Sviluppo ha supportato l’investimento con 7,5 milioni di euro di fondi provinciali, acquistando un immobile su un’area adiacente e mettendolo a disposizione di Fly mediante un contratto di locazione.
Nei 6.600 metri quadrati del nuovo corpo produttivo i cui lavori, appaltati ad una ditta edile trentina, si concluderanno a gennaio 2018, verranno installati nuovi sofisticati macchinari e linee produttive per un valore di circa 20 milioni di euro, funzionali alla strategia industriale messa a punto da Fly. «Sino ad ora abbiamo investito a Grigno oltre 120 milioni di euro — sottolinea Nadir Spezzapria, presidente di Fly — e nel prossimo biennio spenderemo altri 20 milioni per l’acquisto di nuove linee produttive che ci permetteranno di consolidare ed incrementare i rapporti con alcuni importanti gruppi industriali internazionali, ma pure di proporci a nuovi clienti come partner per la finitura di componenti in titanio, ma anche in superleghe ancora più pregiate quali ad esempio quelle a base di nichel, in futuro sempre più richieste dal settore aeronautico e aerospaziale».
Ormai archiviato il 2016 con un fatturato di 110 milioni di euro (nel 2015 era stato di poco superiore ai 50 milioni, 25 milioni nel 2014 e meno di 8 milioni nel 2013), Fly punta entro la fine del 2017 a superare il volume d’affari di 150 milioni di euro. Per quanto riguarda i livelli occupazionali, i primi storici 18 addetti del 2010 sono ormai un ricordo: entro fine anno gli occupati in Fly a Grigno arriveranno a quota 184 (erano 153 a fine 2016), in gran parte tecnici e laureati, per il 60% residenti in Trentino.
Tra le figure richieste ci sono tecnici, saldatori specializzati, addetti alle lavorazioni meccaniche di alta precisione, all’assemblaggio e ai controlli qualità, nuovo personale per la selezione del quale l’azienda ha elaborato un apposito progetto con l’Agenzia del Lavoro privilegiando l’assunzione di giovani e di lavoratori iscritti nelle liste territoriali di mobilità della Valsugana. Notevoli infine le ricadute per l’indotto locale e in particolare in Bassa Valsugana: sia piccole e medie aziende di qualità, anche artigianali (fornitori); sia attività di servizio connesse all’operatività industriale.