Stretta sui «furbetti del cartellino» Scatta la sospensione immediata
Comune, circolare del direttore generale: in vigore il procedimento breve
TRENTO Tempi duri per i «furbetti del cartellino». Anche nel Comune di Trento. Sono scattate in questi giorni infatti le nuove disposizioni che introducono un «procedimento disciplinare accelerato» per i dipendenti scoperti a «truffare» l’amministrazione con «false attestazioni della presenza in servizio». Per loro, d’ora in poi, ci sarà l’immediata sospensione dal lavoro senza stipendio, con l’avvio di un procedimento che si concluderà nel tempo massimo di trenta giorni.
Il «monito» per il personale di Palazzo Thun è contenuto in una circolare firmata dal direttore generale Chiara Morandini. Che fissa il percorso. In sostanza, si legge nel documento, le nuove disposizioni erano state recepite già a dicembre dello scorso anno nel contratto collettivo, ma erano state sospese «in attesa — scrive Morandini — di chiarimenti da parte del governo in seguito alla parziale incostituzionalità della legge Madia». Ora, risolto quel passaggio, la «stretta» sui furbetti può finalmente essere applicata.
«Costituisce falsa attestazione della presenza in servizio — precisa il direttore generale — qualsiasi modalità fraudolenta posta in essere, anche avvalendosi di terzi, per far risultare il dipendente in servizio o trarre in inganno l’amministrazione circa il rispetto dell’orario di lavoro». Gli esempi sono più di uno: alterare i sistemi di rilevazione delle presenze, manomettere i fogli di presenza dei dipendenti, eludere «i sistemi di rilevamento elettronici della presenza e dell’orario».
Il procedimento «per direttissima» scatterà quindi quando il dipendente verrà scoperto «in flagranza». E prevede, in primo luogo, «l’immediata sospensione cautelare del dipendente, senza obbligo di preventiva audizione, senza stipendio». La sospensione, precisa Morandini, sarà disposta «comunque entro 48 ore dal ricevimento della segnalazione da parte del dirigente del servizio di appartenenza del dipendente o della conoscenza del fatto acquisita in altro modo».
Dopo questo primo passaggio, il Servizio personale convocherà il dipendente per l’audizione disciplinare «con un preavviso di almeno 15 giorni». E con una scadenza precisa: il procedimento dovrà terminare entro trenta giorni dalla contestazione.
Non solo: «Entro 15 giorni dall’avvio del procedimento disciplinare — si legge ancora — il Servizio personale è tenuto a denunciare il fatto al pubblico ministero e segnalarlo alla Procura presso la corte dei conti».
Insomma, chi d’ora in poi deciderà di allungare troppo la pausa caffè o sarà fuori dall’ufficio senza giustificazioni rischia davvero grosso. «In realtà — osserva Morandini — in questi anni di “furbetti” ne abbiamo scovati e sanzionati. Non in gran numero: si parla di due o tre casi all’anno».
E in futuro il Comune chiede aiuto anche ai cittadini: «Chi ha uno smartphone può facilmente fare una foto» sottolinea il direttore generale. Che avverte: «Chiediamo ai cittadini di segnalare questi casi direttamente a noi, in modo da avviare velocemente le verifiche».
Chiara Morandini Chiediamo ai cittadini di inviarci segnalazioni in modo da avviare subito le verifiche