PRIMA CHE DEL GOVERNATORE OCCUPIAMOCI DELLE COSE DA FARE
La narrazione politica in vista del doppio appuntamento elettorale del 2018 rivela per un verso elementi di novità interessante come l’accordo PdUpt, ma anche un altro aspetto che non mi pare possa essere sottovalutato come quello della rigenerazione della coalizione. Credo però che tale rigenerazione del centrosinistra-autonomista non possa solo limitarsi alla discussione sulla riconferma o meno dell’attuale governatore. Forse sarebbe più opportuno indirizzare le energie verso il programma di governo 2018-2023, le candidature che potranno interpretare la nuova fase dell’autonomia, senza continuare a volgere lo sguardo al passato. La sensazione che però traspare sullo sfondo del dibattito politico pare invece essere quella dell’autogenerazione, del cambiamento solo annunciato, ma che in realtà coinvolge i soliti protagonisti della storia politica trentina. In questo senso il nuovo approccio del movimento civico che si presenta sulla scena con la dichiarata intenzione di essere di fondamentale importanza nel futuro governo provinciale dovrebbe servire da elemento di discussione interna. Non si può certo pensare di limitarsi a imbarcare qualche sindaco civico; può essere certamente di aiuto, ma non sarà sufficiente a dare risposta alle esigenze di cambiamento. Auspico perciò che il centrosinistra-autonomista non si limiti alla discussione sui nomi, sul serrare le fila per garantire lo status quo di qualcuno, ma sia veramente nelle condizioni di ricollegare la politica ai cittadini. Non sarà un compito facile, non lo è soprattutto oggi dove la politica appare sempre più distante dai bisogni, dall’essenza stessa del suo agire. Auspico quindi meno annunci e più fatti concreti. La stabilizzazione definitiva degli assetti e il rinnovato patto elettorale Pd-Upt-Patt è un passaggio che diventa delicato e di importanza fondamentale, ma altrettanto indispensabile è partire quanto prima con la campagna elettorale sul territorio, confrontarsi con i cittadini sulle proposte per il Trentino di domani e sperare soprattutto nel coinvolgimento delle nuove energie di donne e uomini che vorranno impegnarsi in politica perché ne abbiamo veramente bisogno.