«Abitare il futuro» Sette coop sociali da 11,5 milioni di ricavi
TRENTO Riorientare la spesa pubblica in funzione dei percorsi di vita delle persone con disabilità, adottare il metodo della co-progettazione che consenta di tener conto delle sperimentazioni già maturate, introdurre flessibilità negli investimenti per sostenere l’innovazione e soprattutto lavorare insieme su un cambio di visione culturale.
Sono queste le quattro proposte della cooperazione sociale presentate ieri al Muse nel convegno dedicato al cosiddetto «Dopo di noi» — organizzato da Consolida insieme al Gruppo cooperativo «Abitare il futuro» — a pochi giorni dall’approvazione del disegno di legge provinciale da parte della Giunta.
Un disegno di legge che le cooperative sociali del gruppo cooperativo hanno accolto con favore perché — ha spiegato il coordinatore Cristian Aiardi — nel testo a differenza di quello nazionale non si parla più solo del «Dopo di noi», ma anche del «Durante di noi». C’è quindi la volontà di uscire dall’emergenza e di lavorare su quella che viene comunemente chiamata prevenzione.
Il gruppo Abitare il futuro è composto dalle cooperative sociali CS4, Eliodoro, Grazie alla vita, GSH, Il Bucaneve, Iter e La Rete che operano (alcune già da 40 anni) in buona parte del territorio provinciale con servizi differenziati che vanno da quelli socio-assistenziali a quelli sanitari, infermieristici e riabilitativi fino all’accompagnamento al lavoro e ai progetti abitativi. Si avvalgono dei loro servizi quasi 800 persone con disabilità e le loro famiglie, realizzati con l’apporto di 500 soci, 330 dipendenti e quasi 500 volontari. Il fatturato aggregato delle 7 cooperative ammontava a fine 2016 a 11,5 milioni di euro.
Anche il peso economico di Consolida (presidente Serenella Cipriani) è crescente. Del consorzio fanno parte 54 cooperative solidali, oltre a Promocoop e Cooperfidi. Il bilancio 2016 ha registrato un valore della produzione pari a 8,3 milioni di euro (il 7 % in più rispetto l’anno precedente) e ha chiuso con un utile 68 mila euro; 2,8 milioni sono relativi a costi del personale dipendente che ha raggiunto quota 128 unità, di cui 93 persone impiegate nell’ambito Progettone e 20 nel Centro Risorse gestito per conto dell’Agenzia del Lavoro.