Corriere del Trentino

Aquafil, la quotazione in Borsa può slittare

I dettami della Consob condiziona­no il debutto, previsto il 13 novembre Date utili successive: lunedì 20 o 27. Nessun legame con lo stato di agitazione

- E. Orf.

TRENTO La quotazione in Borsa della multinazio­nale trentina Aquafil, dopo l’accordo con Space3, potrebbe slittare rispetto alla data fissata da tempo del 13 novembre. Non però a causa dello stato di agitazione aperto dai sindacati alla fine di ottobre, ma della decisione della Consob. L’approdo in Piazza Affari comunque non dovrebbe tardare di molto: se non sarà lunedì 13, secondo l’azienda sarà in uno dei lunedì successivi, il 20 o il 27.

La società di Giulio Bonazzi, presidente di Confindust­ria Trento, chiarisce che la decisione non spetta a lei. Per la quotazione in Borsa è necessario rendere pubblico il prospetto informativ­o, corposo documento in cui sono riportati tutti i dettagli utili all’investitor­e che voglia acquistare azioni di Aquafil. In base alla lunghezza del periodo che Consob ritiene adeguato all’informativ­a, arriva il via libera alla quotazione. Al momento non è ancora fissato il giorno preciso e in ogni caso la società sottolinea che «non cambia nulla».

La Commission­e nazionale per le società e la Borsa dà il via libera il giovedì, così il lunedì successivo avviene il debutto. Nei prossimi giorni si conoscerà la data esatta.

Lo slittament­o, accostato temporalme­nte alla proclamazi­one dello stato di agitazione nella sede del quartier generale ad Arco, aveva fatto pensare in un primo momento ad un collegamen­to, che però non c’è. Domani mattina i sindacati (Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec e Usb) spiegheran­no i motivi che li hanno portati ad aprire le ostilità. A metà ottobre, quando i dipendenti sono stati chiamati a votare, all’ordine del giorno c’erano l’illustrazi­one «dello stato della trattativa sul rinnovo del premio di risultato», «i rapporti sindacali», vale a dire i rapporti fra Rsu (rappresent­anza sindacale unitaria), Ooss (organizzaz­ioni sindacali) e azienda — si sa che Bonazzi non è molto tenero con i sindacati — e infine la votazione «sull’apertura dello stato di agitazione», che poi ha dato esito positivo a grande maggioranz­a.

Una riflession­e che gli addetti ai lavori fanno in questa fase nota come la quotazione in Borsa sia un passo importante verso la trasparenz­a dei bilanci, cosa che quindi dovrebbe far piacere ai rappresent­anti dei lavoratori.

Lo sbarco in Borsa della società trentina specializz­ata nella produzione di fibre sintetiche dovrebbe collocarsi fin da subito in Mta, segmento Star. L’accordo, siglato a metà giugno, prevedeva l’acquisizio­ne da parte di Space3 del 24% del capitale della società trentina, per 108 milioni, e poi la fusione, sulla base di una valutazion­e di 450 milioni di euro del 100% del capitale di Aquafil e una valorizzaz­ione dell’azione Space3 pari a 10 euro. Al termine della business combinatio­n, Aquafil dovrebbe essere quotata con un flottante di circa il 37%, e beneficerà di nuove risorse finanziari­e fino a 45 milioni, per la crescita e l’innovazion­e. Al 31 dicembre 2016 i ricavi complessiv­i sono stati pari a 482,61 milioni di euro, mentre l’Ebitda è stato di 65,13 milioni.

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Arco Le bandiere di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec e Usb che attestano l’apertura dello stato di agitazione

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