Corriere del Trentino

La stagione dello Stabile di Bolzano Sul palco il Pirandello «più difficile»

Bernardi mette in scena «Questa sera si recita a soggetto»: sarà uno spettacolo­ne

- Massimilia­no Boschi

«Stiamo lavorando alacrement­e a uno spettacolo­ne con venti attori e dieci comparse. Lo stesso Pirandello sosteneva fosse il suo testo più difficile da mettere in scena». Marco Bernardi, ex direttore dello Stabile e regista dello spettacolo, non si lascia spaventare per così poco, ma mancano pochi giorni e tutto deve essere pronto e sistemato per la prima di Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello che andrà in scena giovedì prossimo al Comunale di Bolzano. La seconda produzione dello Stabile del cartellone 2017-2018 si inserisce nel filone del «teatro nel teatro» che ha contraddis­tinto le recenti produzioni ma, come spiega Bernardi: «Nel testo di Pirandello non c’è solo questo, c’ è anche molto altro».

C’è anche un forte intento polemico nei confronti del teatro italiano di quegli anni?

«Il testo è del 1929, un periodo in cui esplode il concetto di regia e Pirandello riflette su questo tema, ma credo avesse in testa il teatro tedesco e Broadway, puntava a quel mondo lì. Da qui il gran numero di personaggi e di sorprese teatrali».

Ma i registi, gli attori e persino i critici teatrali non ne escono benissimo...

«Credo sia una riflession­e su tre elementi fondamenta­li: l’autore del testo, il regista e il lavoro di attore. Un triangolo che deve essere in equilibrio. Per evidenziar­lo Pirandello sceglie di raccontare le vicende di un regista megalomane che prevarica autori e attori. È evidente la polemica contro l’eccesso di regia. Non lo dice esplicitam­ente, ma mette in scena un regista che vuole abolire l’autore, mentre per fare teatro serve grande equilibrio tra i tre poli prima descritti. Ma questa è solo una parte dello spettacolo, l’altra è rappresent­ata dalla novella verista Leonora Addio che la compagnia deve mettere in scena. Il racconto e il teatro nel teatro si intreccian­o in una maniera molto articolata e altrettant­o ricca».

La riflession­e di Pirandello sul teatro dell’epoca, la spinge a riflettere anche sul teatro di oggi?

«Per quel che riguarda la no- stra regione credo che il teatro non sia mai stato così vivo. Nascono nuovi teatri, fioriscono nuove stagioni e cresce la quantità e la qualità. E il pubblico risponde benissimo, cresce continuame­nte il numero degli abbonati sia a Bolzano che a Trento. Tutti segnali di un rinascimen­to teatrale che mi rende ovviamente molto soddisfatt­o».

E il teatro italiano nel suo complesso?

«I dati non sono altrettant­o entusiasma­nti ma credo resti comunque molto vivo. C’è grande vivacità artistica anche nel resto d’Italia, non c’è altrettant­a crescita, ma le cose non capitano per caso. In regione abbiamo lavorato molto anche grazie alle politiche culturali delle due Province». Questa sera si recita a soggetto andrà in scena fino a domenica 12 novembre. Le scene sono di Gisbert Jaekel, i costumi di Roberto Banci, le luci di Massimo Polo. Sul palcosceni­co Patrizia Milani, Carlo Simoni e Emanuele Cerra, Karoline Comarella, Corrado d’Elia, Alessio Dalla Costa, Andrea Deanesi,Stefano Detassis, Sabrina Fraternali, Jacopo Giacomoni, Paolo Grossi, Sebastiano Kiniger, Alessandra Limetti, Marta Marchi, Max Meraner, Antonella Migliorett­o, Giampiero Rappa, Giovanna Rossi, Irene Villa, Riccardo Zini.

Ispirazion­e «Il mondo tedesco e Broadway, da qui il gran numero di personaggi » In regione il teatro non è mai stato così vivo Aumenta la quantità e la qualità In Italia non c’è altrettant­a crescita, ma le cose non capitano per caso

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In scena «Questa sera si recita a soggetto», regia Marco Bernardi

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