Intelligenza artificiale Fbk in prima linea «Adesso i brevetti»
Fondazione Corriere della Sera ha ospitato un convegno dedicato alle ricerche di Fbk E la ministra dell’istruzione Fedeli approva: «L’innovazione migliora la qualità di vita»
TRENTO Robot che vendono polizze assicurative, app che assistono i malati via smartphone, auto che si guidano da sole. L’intelligenza artificiale (Ai) si fa largo nelle nostre vite con sempre maggiore decisione e il merito va, in parte, anche al Trentino. Era il 1988 quando nei corridoi dell’allora Irst di Povo — poi Fbk — si muoveva «Maia», il primo modello avanzato di intelligenza artificiale, un robot che interagiva con i dipendenti della sede come una sorta di bibliotecario elettronico. «Un prototipo che ha aperto la strada a tante nuove sperimentazioni e che ci ha condotti, oggi, alla cosiddetta “estate dell’intelligenza artificiale”. Una fase in cui la ricerca di settore è esplosa, complici tecnologie all’avanguardia e investimenti dei grandi players nell’universo dei big data» ha spiegato il presidente di Fbk, Francesco Profumo, intervenendo ieri a Milano al convegno «L’intelligenza artificiale e noi» firmato da Fbk, Provincia autonoma di Trento e Fondazione Corriere ella Sera. «Un momento di riflessione importante — ha precisato Piergaetano Marchetti, presidente Fondazione Corriere della Sera — guidato da chi, come Fbk, ha sempre fatto ricerca a tutto campo, dimostrando quanto l’intelligenza artificiale faccia parte di ogni settore della nostra vita».
Non è un caso, infatti, che tra le priorità di ricerca dell’istituto trentino, per i prossimi anni, figurino proprio alcuni pilastri della società, come salute, industria e città. Smart, ovviamente. «Il Trentino — ha ricordato il presidente della Provincia, Ugo Rossi — è un territorio piccolo ma che dagli anni ‘60 investe il 2% del suo Pil in ricerca scientifica, sociale e ambientale. E con la stessa convinzione crede nell’Ai che con le sue applicazioni potrà migliorare la qualità di vita dell’intera comunità».
Ma una ricerca visionaria chiama immediatamente in causa il sistema della formazione. Il riferimento è, in particolare, a Steam, acronimo che sta per «scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica», un approccio didattico usato nel mondo anglosassone che la provincia intende portare anche in Trentino. «Lo lanceremo nel 2018, a Rovereto, collegandolo all’attività del Polo Meccatronica e di Progetto Manifattura» ha promesso Rossi spiegando che l’iniziativa ha incassato il plauso della ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli, anche lei presente all’incontro. «Sappiamo — ha ammesso la ministra — quanto l’Italia sconti un gap per numero di laureati rispetto ad altri Paesi europei, soprattutto in materie Steam. Ragione per cui, con la nuova legge di bilancio, prevediamo di incentivare imprese e scuole che favoriranno lo sviluppo di nuovi talenti nel campo dell’innovazione».
Progetti che potranno, anche in questo caso, seguire un esempio trentino, come quello della Web Valley di Fbk, summer school dedicata a giovani appassionati di ricerca. «Ma — ha avvertito Profumo — se vogliamo che gli sforzi fatti nel settore della conoscenza riescano davvero a creare progresso sociale ed economico, dobbiamo riuscire a stimolare la produzione di brevetti». Un’esigenza riconosciuta dalla ministra Fedeli: «Il futuro va sicuramente in questa direzione, ma riusciremo a fare la differenza, solo se anche i privati ci crederanno di più. E i ricercatori, da parte loro — ha concluso Fedeli — dovranno imparare a comunicare meglio ciò che fanno. Devono far capire che l’Ai serve al benessere comune».