Prostata, il Cibio indaga il cancro con fondi Ftrt
Ifinanziamenti governativi sono insufficienti, quelli ministeriali incostanti e quelli europei troppo competitivi. È la cornice della ricerca italiana, spesso costretta ad arrestarsi a un passo dai risultati per la carenza di fondi. Sta tuttavia prendendo piede anche in Italia, sul modello anglosassone, la «cultura della donazione». Fondazioni o associazioni donano alla ricerca contributi che, seppure piccoli rispetto alla massa dello studio, suppliscono all’inadeguatezza dei finanziamenti. A Trento, l’impegno della dottoressa Maria Angelini, mancata quest’anno, darà avvio a un progetto di ricerca sul cancro alla prostata. L’accordo, intitolato alla memoria della stessa, consegna al Cibio, tramite la Fondazione trentina per la ricerca sui tumori (Ftrt), 120.000 euro. Un finanziamento preso in carico da Francesca Demichelis (nella foto di Matteo Rensi), che guiderà un gruppo di ricercatori del Cibio, collaborando con l’università di Innsbruck. L’accordo, firmato ieri, impegnerà i ricercatori per 36 mesi, nei quali affiancheranno ricerche computazionali e sperimentali contro il tumore alla prostata. «Circa 1 uomo su 8 viene colpito da questo male – spiega Demichelis – e 1 su 20 ha la probabilità di ammalarsi gravemente». Il principale problema rimane l’impossibilità di individuare all’insorgere le masse tumorali che possono diventare maligne. Cercheranno di definirlo i ricercatori del Cibio continuando sulla strada di una prima ricerca, condotta sempre grazie a una donazione di 130.000 euro di Angelini. Lo studio aveva portato Demichelis a evidenziare «la presenza di biomarcatori in grado di predire la risposta della malattia alla brachiterapia». Nel prosieguo della ricerca, prendendo in esame le anomalie che si presentano allo stadio iniziale, si intende individuare la modalità di azione dei geni riparatori alterati dal cancro, trovando la cura per questo tumore. «Studiando la struttura genetica di pazienti con tumore alla prostata, possiamo arrivare a discernere fin dalla comparsa della malattia se questa ha le potenzialità per aggravarsi», illustra Demichelis. La ricerca vede la collaborazione tra Cibio, Fbk e Ftrt.