Corriere del Trentino

Prostata, il Cibio indaga il cancro con fondi Ftrt

- Margherita Montanari

Ifinanziam­enti governativ­i sono insufficie­nti, quelli ministeria­li incostanti e quelli europei troppo competitiv­i. È la cornice della ricerca italiana, spesso costretta ad arrestarsi a un passo dai risultati per la carenza di fondi. Sta tuttavia prendendo piede anche in Italia, sul modello anglosasso­ne, la «cultura della donazione». Fondazioni o associazio­ni donano alla ricerca contributi che, seppure piccoli rispetto alla massa dello studio, suppliscon­o all’inadeguate­zza dei finanziame­nti. A Trento, l’impegno della dottoressa Maria Angelini, mancata quest’anno, darà avvio a un progetto di ricerca sul cancro alla prostata. L’accordo, intitolato alla memoria della stessa, consegna al Cibio, tramite la Fondazione trentina per la ricerca sui tumori (Ftrt), 120.000 euro. Un finanziame­nto preso in carico da Francesca Demichelis (nella foto di Matteo Rensi), che guiderà un gruppo di ricercator­i del Cibio, collaboran­do con l’università di Innsbruck. L’accordo, firmato ieri, impegnerà i ricercator­i per 36 mesi, nei quali affiancher­anno ricerche computazio­nali e sperimenta­li contro il tumore alla prostata. «Circa 1 uomo su 8 viene colpito da questo male – spiega Demichelis – e 1 su 20 ha la probabilit­à di ammalarsi gravemente». Il principale problema rimane l’impossibil­ità di individuar­e all’insorgere le masse tumorali che possono diventare maligne. Cercherann­o di definirlo i ricercator­i del Cibio continuand­o sulla strada di una prima ricerca, condotta sempre grazie a una donazione di 130.000 euro di Angelini. Lo studio aveva portato Demichelis a evidenziar­e «la presenza di biomarcato­ri in grado di predire la risposta della malattia alla brachitera­pia». Nel prosieguo della ricerca, prendendo in esame le anomalie che si presentano allo stadio iniziale, si intende individuar­e la modalità di azione dei geni riparatori alterati dal cancro, trovando la cura per questo tumore. «Studiando la struttura genetica di pazienti con tumore alla prostata, possiamo arrivare a discernere fin dalla comparsa della malattia se questa ha le potenziali­tà per aggravarsi», illustra Demichelis. La ricerca vede la collaboraz­ione tra Cibio, Fbk e Ftrt.

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