Donne a tutela di pace e diritti umani La Valsugana diventa palcoscenico
TRENTO Donne in difesa di diritti umani. Di comunità. Di altre donne. In regioni del mondo che hanno affrontato o stanno affrontando transizioni di pace, le donne sono al contempo protagoniste e vittime del cambiamento. Nel mese di novembre, in cui ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre), l’associazione Yaku onlus, col supporto del Centro cooperazione internazionale e del centro servizi volontariato, organizza una serie di appuntamenti per ricordare l’importanza del protagonismo femminile nella formulazione di soluzioni alternative alle problematiche globali e fare luce sulla questione della violenza di genere.
Calceranica, Tenna e Caldonazzo ospiteranno tre appuntamenti della rassegna «Donne in difesa di» (8, 16 e 22 novembre). Un iter che porterà l’Etiopia, il Kurdistan e la Colombia in Valsugana, un territorio periferico all’interno di una regione pacifica, ma non estraneo a episodi di disparità di genere, e proprio per questo bisognoso di confrontarsi con dinamiche internazionali e con storie di cambiamento al femminile. Nel corso del mese porteranno le proprie testimonianze Agitu Ideo Gudeta, rifugiata politica etiope, Ouejdane Mejri, attivista tunisina, e Tatiana Roa Avedaño, ambientalista colombiana e parte del movimento Rios Vivos.
«Le donne portano nel mondo che cambia risposte controcorrente. Difendono la pace dalla guerra, la circolarità solidale dall’economia liberista e l’ambiente dai disastri ecologici. Tuttavia, spesso, sono vittime di violenza, perché la violenza sulle donne, in terre di conflitto, diventa una vera e propria arma contro la comunità nemica» spiega Francesca Caprini, referente di Yaku, portando come esempio l’attuale processo di pace colombiano, «che sta provocando veri e propri accanimenti contro le donne». Yaku onlus, sostenuta dalla Provincia, ha avviato un progetto di interscambio fra donne italiane e colombiane – in partenza nella primavera del 2018 – con l’obiettivo di creare reti intercontinentali per promuovere il protagonismo femminile nei percorsi di pacificazione.