Corriere del Trentino

Cydonia, il cotogno greco Molte le varietà dal 1870

- di Martha Canestrini angolodeig­iardini@gmail.com

Mi sono decisa: ho tagliato il cotogno, segandolo alla base. Sebbene la fioritura primaveril­e fosse sempre bellissima, tutto il resto è sempre stato una grossa delusione. I frutti, grossi e villosi, avevano una cesta di difetti. Il primo, per me il più grave: non profumavan­o — da ottobre il profumo di un paio di cotogne, poste in un cestino, dovrebbe aleggiare nelle stanze; alcuni frutti andrebbero posti nell’armadio della biancheria come facevano le nostre nonne — le cotogne avevano poi un secondo, brutto handicap: la polpa, maturando, diventava di uno sgradevole color marrone. Per la cotognata o la gelatina non incideva, ma non era invitante. Terzo difetto: i frutti erano sempre visitati da ospiti sgraditi, le larve della Cydia pomonella, suppongo, malgrado mettessi ogni settembre le trappole di cartone ondulato attorno al tronco, che poi bruciavo in febbraio. Non volevano diminuire.

Dovevo anticipare la raccolta di un mese, con i frutti ancora verdi: solo così evitavo di buttare tre quarti del raccolto. Per impedire infezioni di spore di monilia sprizzavo poltiglia bordolese, con poco successo, poi mettevo le ahimè troppo numerose cotogne segnate dal fungo — col tipico rosone marrone scuro picchietta­to di bianco che compariva già in agosto — assieme ai torsoli «abitati» in un sacco di plastica nero. Lo chiudevo e lo esponevo al sole e al gelo fino in primavera per uccidere le larve ed evitare lo spargiment­o delle spore, poi trasportav­o il tutto ben lontano dal giardino. Una seccatura. In una casuale visita in un vivaio un mese fa, ho scoperto un alberello di cotogne in vaso, con un frutto appeso a un rametto: tondo, giallo oro e profumato! Il cartellino diceva: Cotogno di Costantino­poli, con frutti a forma di mela. Una varietà antica, di cui non si conosce l’origine esatta, probabilme­nte turca. Non sono molto amica degli alberi in vaso, hanno radici molto compresse, ci mettono 3-4 anni per ricomincia­re a svilupparn­e di nuove, poi per assestarsi e crescere. Non ho esitato: vedendo il frutto invitante e sano, ho deciso su due piedi. Sono convinta che in un giardino non siano importanti solo le fioriture, ma anche i frutti: hanno, per me, anche una grande valenza estetica. La mia nuova pianta inizierà a fruttifica­re e fiorire fra 3-4 anni, almeno lo spero. Di cotogne ho già scritto anni fa, perciò mi limito a una rapida descrizion­e: in antico la pianta proveniva pare dall’isola di Creta, da Cidone. Ne esistono diverse varietà: Cydonia pyriformis con frutti allungati, la lusitanica che cresce con vigore, la maliformis con frutti rotondi, la pyramidali­s dal portamento di crescita slanciato, e la mormorata con foglie variegate. Le varietà si sono moltiplica­te dal 1870. A martedì per le notizie pratiche.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy