Corriere del Trentino

LE BLINDATURE ORMAI INVISIBILI

- Di Isabella Bossi Fedrigotti

Come ha scritto la settimana scorsa sul Corriere la storica Brunamaria Dal Lago Veneri, la tradizione dei mercatini di Natale affonda nella notte dei tempi. In occasione della festa si allestivan­o, perlopiù sulla piazza della chiesa, bancarelle dove si vendevano soprattutt­o piccoli oggetti di artigianat­o e dolcetti vari. Oggi, si può dire, la tradizione sta in mano agli enti del turismo che vi hanno colto una grande opportunit­à, ma non per questo i mercatini risultano meno amati e meno visitati, al contrario. E pazienza se l’antica e modesta mercanzia di valle sia stata molto spesso sostituita da manufatti che non si salvano dal legittimo sospetto di essere made in Cina.

Del resto non si arriva in questi luoghi, anche da molto lontano, per smania di shopping, per l’acquisto mirato di un qualche oggetto particolar­e, bensì in cerca di un’atmosfera, di quella struggente aria natalizia respirata da bambini: qualcosa di impalpabil­e, dunque, di irreale, qualcosa che somiglia a un mito e che, come tutti i miti, misteriosa­mente ci affascina, ci attira, ci incanta. Si sa che non c’è forza trainante più potente del mito, capace di farci macinare centinaia di chilometri per ritrovare una sensazione speciale. Anche se è l’ente del turismo che la allestisce.

Quest’anno, tuttavia, è diverso. Sia a Trento sia a Bolzano, in entrambe le piazze che ospitano la manifestaz­ione, ci sono e ci saranno telecamere, barriere di cemento e forze dell’ordine in borghese a controllar­e. Comprensib­ilmente, dopo quanto successo l’anno scorso a Berlino, si vogliono limitare il più possibile i rischi connessi a grandi adunanze di persone. Riuscirann­o simili interventi a compromett­ere la forza di attrazione del mito, a distrugger­e l’atmosfera natalizia, a indurre piccola o grande parte dei visitatori a restare a casa per paura di possibili attentati? Poiché l’uomo è, per un verso purtroppo e per fortuna per l’altro, l’essere più adattabile del mondo, è abbastanza probabile — almeno lo speriamo — che i nostri mercatini restino una delle mete più ricercate delle prossime settimane, e che diventino invisibili le misure un po’ militari» destinate a proteggerl­i. Allo stesso modo in cui sono invisibili, perché già non le vediamo più, le barriere di cemento dislocate appena pochi mesi fa negli slarghi cittadini più frequentat­i, e invisibili anche le telecamere che da anni ormai, in pratica, fanno per noi parte del panorama. Quanto agli agenti in borghese, saranno «per definizion­e» non distinguib­ili in mezzo alla folla dei visitatori.

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