Nuovo impianto natatorio Fibrillazioni in maggioranza
Castelli presenta un nuovo studio e la maggioranza va ancora una volta in difficoltà
Maggioranza in consiglio comunale a Trento ancora in difficoltà sull’impianto natatorio. È stata la «suggestione» di Paolo Castelli (consigliere del Gruppo misto) che chiedeva con costi alla mano un’analisi più approfondita sulla valorizzazione del centro sportivo Manazzon, a rimescolare le carte diventando «l’alternativa possibile» al nuovo polo in via delle Ghiaie.
TRENTO E’ stata la «suggestione» di Paolo Castelli (consigliere del Gruppo misto) che chiedeva con costi alla mano un’analisi più approfondita sulla valorizzazione del centro sportivo Manazzon, a rimescolare le carte diventando «l’alternativa possibile» al nuovo polo natatorio in via delle Ghiaie.Forse, ma la domanda che molti consiglieri si sono fatti è perché sia arrivata dopo anni di discussioni solo ieri, proprio nel corso del consiglio straordinario convocato dal sindaco Alessandro Andreatta.
Un consiglio definito da Andrea Merler (Civica Trentina) con un odg «del caos». Trambusto e confusioni si sono susseguiti nel corso di tutta la seduta per motivi procedurali a causa degli ordini del giorno alternativi presentati a quello di Andreatta.
La seduta infatti è stata ravvivata da altri 5 odg oltre a 8 emendamenti di cui quatto accolti, tutti che andavano ad intersecarsi con il via libera al polo natatorio alle ghiaie proposto dall’odg di giunta. Da qui la difficolta procedurale: capire come organizzare il lavoro per recepire le sollecitazioni degli odg arrivati . In tarda serata ancora nulla era stato deciso. E pensare che il sindaco aveva aperto con entusiasmo. «E’ nostro dovere comunicare una notizia bella e attesa dalla comunità— aveva esordito — . Un nuovo impianto natatorio per la città di Trento frutto di un percorso lungo, ma anche di una scelta ponderata e lungimirante. Bello ma non sfarzoso, lussuoso ma sobrio». Invece nulla è arrivato.
L’assessore alla Sport, Tiziano Uerz, ha messo in evidenza i bonus del futuro polo in via delle Ghiaie «che avrebbe a disposizione parcheggi, scavi già realizzati perché andrebbe costruito sulla cittadella dello sport che non si è più realizzata». Non solo ci sarebbe pure un notevole risparmio energetico perché l’acqua verrebbe riscaldata utilizzando il calore del palaghiaccio e in più non si andrebbero a sospendere le attività sportive. «Se non si ristruttura – ha detto Uez – ma si costruisce ex novo tutto verrebbe garantito». Anche Italo Gilmozzi ha voluto evidenziare l’equilibrio dei costi di gestione e realizzazione della struttura. Ma più di qualche interrogativo è emerso.
I consiglieri di Insieme Trento hanno evidenziato che parlare di sobrietà per un progetto da 12/13 milioni di euro (8 li metterebbe la Provincia) era quanto mai fuori luogo. “In aggiunta Cassa del Trentino — ha detto Scalfi— ci ha già detto che la gestione dell’impianto sarà sostenibile solo se i poli saranno tre e non quattro» . E dunque la questione si è aperta sulla possibilità di non chiudere la piscina di Madonna Bianca o in alternativa di darla in gestione a privati.
Il carico da novanta lo ha messo Castelli. «Riconvertire la struttura che andremo a chiudere ci costerà 17 milioni. Sistemare le piscine coperte di Manazzon solo 7 eil lido si potrebbe fare ampliando le piscine di Gardolo». Il sindaco ha detto approfondiamo.
5 Sono gli ordini del giorno che si sono aggiunti a quello del sindaco 8 Sono gli emendamenti presentati all’odg. Quattro quelli accolti