Corriere del Trentino

Diatec, che fatica Va sotto di due set e poi batte Latina

- Stefano Frigo

TRENTO Si chiama Emanuele Bardelloni il sogno, a questo punto neppure troppo segreto, del Calcio Trento. Centravant­i bresciano classe 1990, Bardelloni è reduce da un’esperienza non troppo felice alla Giana Erminio in serie C girone A dove da settembre ha messo a segno una sola rete. La scorsa stagione invece Bardelloni ha ben figurato, sempre in terza serie, in quel di Forlì realizzand­o otto reti in 35 presenze. Finora la carriera dell’attaccante lombardo si è sempre svolta tra C1 e C2, e proprio in C2 con la maglia della Pergolette­se nel 2014 ha raggiunto il proprio record marcando 9 goal. Prima della Giana Erminio il principale obiettivo del Trento ha vestito anche le maglie di Como, Venezia, Real Vicenza, Andria e Santarcang­elo. La società di Gorgonzola ha deciso di liberarsi del centravant­i: l’ostacolo maggiore è rappresent­ato dall’ingaggio richiesto dal diretto interessat­o che per scendere tra i dilettanti per la prima volta dopo dieci anni di profession­ismo avrebbe richiesto circa 50.000 euro per cinque mesi. Le casse del sodalizio di via Sanseverin­o non dovrebbero — per lo meno ascoltando le dichiarazi­oni del presidente Giacca e del suo vice Sontacchi — avere problemi nel soddisfare le richieste di Bardelloni che in ogni caso non potrà scendere in campo prima del 20 dicembre. Intanto sembrano raffreddar­si le piste che portano verso Chimini, Casolla e Aquaro, ovvero i pezzi da novanta del Dro. Il presidente gialloverd­e Loris Angeli è rimasto molto infastidit­o (per usare un eufemismo) dal modus operandi della società aquilotta e non ha alcuna intenzione di privarsi dei suoi elementi più importanti.

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