Trasparenza, Rossi si difende «Noi avanti»
Il governatore Rossi commenta il rapporto del Difensore civico: «Da noi controllo sociale alto» Gianmoena: normativa complessa, ma il Consorzio dei Comuni è pronto a dare supporto ai municipi
«Siamo all’avanguardia». Ugo Rossi promuove il Trentino sulla trasparenza.
TRENTO La premessa è importante: «Bisogna sempre fare meglio». Ma chiamato in causa sul tema della trasparenza, il presidente della Provincia Ugo Rossi non ha dubbi: «Il Trentino è all’avanguardia».
A porre l’attenzione sulla questione del rapporto tra istituzioni e cittadini è stata la relazione 2016 del difensore civico Daniela Longo (Corriere del Trentino di ieri): un documento articolato, che si sofferma in particolare sulla «materia farraginosa degli enti strumentali, enti pubblici economici, fondazioni che — si legge — pur vivendo in tutto o in parte assolutamente significativa di risorse pubbliche, pur essendo parapubblici in senso suddetto, pur essendo definiti enti economici, si avvantaggiano di uno status peculiare che finisce per creare perplessità». Una «opacità», secondo Longo, da risolvere al più presto.
«Leggeremo con attenzione il rapporto del difensore civico, per trarne spunti interessanti» assicura Rossi. Che non entra nello specifico dell’affondo di Longo sulle partecipate. E preferisce soffermarsi sulle potenzialità del Trentino. «Per fortuna — spiega il governatore — viviamo in una terra dove il controllo sociale è molto alto e questo è un bene. Il controllo sociale è alto perché decidiamo quasi tutto da noi». Il confronto con le regioni ordinarie è scontato: «Nelle altre regioni — conclude Rossi — molte competenze sono dello Stato e quindi è più difficile capire le responsabilità delle scelte».
Si concentra sul «nodo» dei Comuni invece Paride Gianmoena. La relazione del difensore civico ha messo in evidenza infatti una certa «ostilità» dei municipi a rispondere alle richieste di atti, documenti e delibere da parte di cittadini e di consiglieri comunali. I numeri, in questo senso, parlano chiaro: dei 43 fascicoli presi in mano dal difensore nel 2016, 24 riguardano appunto le amministrazioni locali. Un problema di interpretazione di una normativa troppo complessa o reticenza da parte dei municipi? Il presidente del Consiglio delle autonomie sceglie la prima ipotesi. Aggiungendo una riflessione più generale. «È evidente — sottolinea Gianmoena — che le norme sono molte e complesse. Non a caso come Consorzio dei Comuni offriamo supporto giuridico alle ammi- nistrazioni attraverso i nostri sportelli nel caso di richieste di chiarimento rispetto a questioni particolarmente spinose. È già successo in passato e continueremo a farlo». Tenendo presente, prosegue Gianmoena, «che gli atti emanati dai Comuni sono moltissimi: è evidente che le richieste di accesso riguardino soprattutto le amministrazioni locali». E conclude: «Non dimentichiamo, infine, che i consiglieri non hanno accesso illimitato: il loro diritto è disciplinato, non è a 360 gradi».
Il confronto Nelle regioni ordinarie molte competenze sono dello Stato ed è più difficile stabilire le responsabilità