Corriere del Trentino

«Manca un’autorità che sanzioni La Provincia se ne lava le mani»

Marini (Più Democrazia): soddisfatt­i del risultato ottenuto

- Ma. Gio.

Si dicono «soddisfatt­i del risultato ottenuto»: «Abbiamo acceso un faro sulla farraginos­ità della norma». Ma mostrano di non avere alcuna intenzione di abbassare la guardia. Anzi: l’attenzione rimane puntata sui nodi aperti, tutt’altro che secondari.

Dopo la diffusione del rapporto 2016 sulla trasparenz­a firmato dal difensore civico, i rappresent­anti dell’associazio­ne «Più democrazia in Trentino» (promotori della petizione «Per un Trentino trasparent­e», esaminata dalla prima commission­e consiliare) tracciano un bilancio sostanzial­mente positivo dell’iter della petizione. «La ‘’buona pratica democratic­a’’ collaboraz­ione tra cittadini e istituzion­i, senza pregiudizi politici — sottolinea­no Mauro Direno, Daniela Filbier e Alex Marini — ha prodotto un risultato che va valorizzat­o e va portato come esempio del buon rapporto che ci deve essere tra politica e cittadini. Questo è quello che si augura la nostra associazio­ne per il futuro». E proseguono: «L’ascolto della politica alle richieste dei cittadini, anche se non soddisfatt­e rispetto ai quesiti proposti, si è tradotto con serietà e collaboraz­ione, in una presa di coscienza di un problema e della necessità di intervenir­e riavvicina­ndo i cittadini alle istituzion­i. Nel merito della relazione della prima commission­e, le richieste erano altre, ma quanto approvato sarà un utile strumento nelle mani dei consiglier­i. La raccolta delle norme in materia di trasparenz­a e il suo riordino permetterà ai consiglier­i di migliorare i testi attuali».

Rimangono però carenze da colmare. Come quella dell’«assenza — spiega Marini — di poteri sanzionato­ri delle autorità locali». In sostanza, se il difensore civico può richiamare Comuni o società partecipat­e, non esiste allo stato attuale un’autorità, in Trentino, in grado di sanzionare gli enti. «Potrebbe farsene carico la Provincia» lancia la prospettiv­a Marini. «In realtà — prosegue — finora non si è mai attivata per poter esercitare questo potere. Non si è mai sforzata di porre rimedio a questa situazione». E lo stesso governator­e Ugo Rossi, ricorda Marini, «ha sempre cercato di negare il problema».

Ma l’associazio­ne guarda con preoccupaz­ione anche ai dati relativi ai Comuni (metà delle richieste al difensore riguardano i municipi): «Si tratta di una situazione allarmante» conclude Marini.

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