«Yoga, il rigore e la passione della pratica» Oggi in edicola il volume scritto da Moiraghi
La roveretana: «Una disciplina che permette di tornare a dare valore ai fenomeni»
ROVERETO «Lo yoga è un’antica forma di meditazione in movimento che avvicina l’occidente del fare all’oriente dell’essere e aiuta gli esseri umani postmoderni a sconfiggere la noia della routine per riscoprire l’autenticità delle sensazioni e dei sentimenti che li mettono in relazione con il resto del mondo» a sostenerlo è la filosofa roveretana Giulia Moiraghi che ieri, assieme al direttore del Corriere del Trentino e del Corriere dell’Alto Adige Enrico Franco, ha presentato il suo libro Cura e ardore. Il rigore e la passione della pratica.
Il volume, in uscita oggi con il Corriere della Sera, fa parte della nuova collana del quotidiano interamente dedicata allo yoga, promossa dalla Yani (Yoga Associazione Nazionale Insegnanti) per fare chiarezza su questa disciplina che tra ginnastica, esoterismo e introspezione, si sta diffondendo rapidamente in tutta la penisola.
«Lo yoga piace — spiega Moiraghi — perché ci permette di sfruttare lo spazio esperienziale aperto dalla fatica delle asana, ovvero delle diverse posizioni, per capire cosa succede nel nostro corpo e per osservare l’ambiente che ci circonda con occhi nuovi, non contaminati dal passato». Si tratterebbe insomma del naturale completamento di quelle correnti filosofiche che, nel secolo scorso, da Edmund Husserl in poi, auspicavano un ritorno alla corporeità e invitavano i pensatori a scendere dalle cattedre e a disfarsi delle credenze preconcette, per tornare a dare valore ai fenomeni e agli effetti da essi prodotti nella realtà.
«Quando ho iniziato a studiare la fenomenologia durante il dottorato — spiega l’autrice — sono andata in cortocircuito nel rendermi conto che quello che sostenevano Husserl e i suoi seguaci nelle loro teorie era esattamente ciò che avevo imparato a ricercare nella pratica dello yoga fin dai tempi in cui, da bambina, accompagnavo i miei genitori nei loro viaggi in India».
Di lì la scelta di dedicarsi a tempo pieno a questa disciplina, di aprire il centro Fenomeno Yoga a Rovereto e di approfondire lo studio dei Veda, i testi sacri dell’induismo che, con i loro oltre 3.500 anni, sono anche i libri più antichi della storia dell’umanità. «In particolare — spiega Moiraghi — mi affascina il mito della creazione o tapas, inteso come il calore che tutto crea e tutto distrugge, una metafora del percorso che ogni persona dovrebbe fare per spogliarsi gradualmente delle sovrastrutture». O per dirla con Platone, per riscoprire la capacità di meravigliarsi anche di fronte alle piccole cose come ormai sanno fare solo i bambini.
L’autrice Mi affascina il mito della creazione intesa come il calore che tutto crea e tutto distrugge