Appalti servizi Federcoop vuole chiarezza
Nel giorno in cui Federcoop «cala l’asso» per sbloccare la dolorosa vicenda Sait, esce anche il nuovo numero di Cooperazione Trentina, in cui il presidente Mauro Fezzi prende di petto il tema degli appalti di servizi e pulizie. In gioco c’è «il destino di molte cooperative, che spesso impiegano persone svantaggiate». Da tempo «per discutere di regole comuni è istituito in Provincia il tavolo degli appalti, con la pubblica amministrazione, a cui partecipa anche la Federazione. Da anni in quella sede discutiamo dei criteri per selezionare un’offerta che sia realmente “economicamente più vantaggiosa”. Purtroppo dietro questa definizione, spesso si celano meccanismi tali da svilirne il significato fino a tradurla nella pratica con il “massimo ribasso”. In tal caso non sempre (anzi, quasi mai) vengono garantiti il rispetto delle condizioni dei lavoratori e la qualità del servizio. Peccato che le decisioni prese a quel tavolo vengano troppo spesso ignorate». A questo punto Fezzi cita il caso della gara da 95 milioni, suddivisi in 19 lotti, per 4 anni di pulizie. «Salvo rare eccezioni le realtà trentine non presentano i requisiti di fatturato per partecipare autonomamente alla gara, così sono costrette a cercare singolarmente alleanze con i gruppi esterni, provocando di fatto una “deterritorializzazione” delle organizzazioni». Infatti la grande maggioranza delle aziende partecipanti proverrebbe da fuori Trentino. Fezzi ha parlato con l’assessore competente «che ci ha ascoltati con cortesia», ha evidenziato criticità, come la «tutela delle persone svantaggiate». Inoltre le «numerose deroghe ai minimi salariali portano a peggiorare le condizioni di lavoro». «Finora ad ogni apertura della politica non sono corrisposti risultati concreti». «I costi sociali superano i vantaggi economici».