Corriere del Trentino

Fatture gonfiate, imprendito­ri nei guai

Contributi, Provincia truffata: cinque patteggiam­enti. Restituiti 260.000 euro

- Silvia Pagliuca

Si erano fatti rimborsare la partecipaz­ione a fiere di settore per un totale di oltre 260 mila euro. Cinque imprendito­ri sono stati denunciati per aver goduto impropriam­ente dei contributi derivanti dalla legge provincial­e n. 6 del 1999. Chiamati a rispondere dalla magistratu­ra trentina, hanno patteggiat­o restituend­o il denaro di cui avevano impropriam­ente goduto e scontando 180 ore di messa alla prova in una struttura per disabili.

TRENTO Un conto salatissim­o e, sopratutto, fasullo. Cinque imprendito­ri, quattro residenti in Trentino e uno in provincia di Brescia, hanno dovuto restituire alla Provincia Autonoma di Trento oltre 260 mila euro di contributi ricevuti in base alla legge 6 del 1999 a titolo di rimborso spese poiché le suddette spese erano state sostenute solo apparentem­ente.

Con le loro tre società, attive nel campo dell’architettu­ra e del risparmio energetico, infatti, gli imprendito­ri avrebbero dichiarato di aver partecipat­o a fiere di settore in tutto il mondo. Dalla Cina, per l’Expo internazio­nale di Shanghai, alla Francia, per l’Ecobat di Marsilia, passando per la Spagna con il Construmat di Barcellona e per la Svizzera con il Ticino Expo di Lugano. Il caso più eclatante nel 2014, con fatture che rendiconta­vano viaggi in Polonia, a Poznam, per la Budma, in Romania, a Bucarest, per il Construct Expo, in Turchia, a Istambul per la Yari Fuari, e in Slovenia, a Celje per Enegetika. Ancora prima, nel 2013, i cinque erano volati in Austria, a Salisburgo, per la Renexpo, in Svizzera, per il Ticino Case Expo di Lugano, in Polonia, a Varsavia, per la Varsav Build e in Germania per l’Holzbau Forum Ihf di Garmisch. Il tutto presentand­o fatture che poi si erano rivelate non precisamen­te veritiere. E questo, non solo per eventi tenutisi all’estero. La partecipaz­ione gonfiata agli eventi fieristici, infatti, sarebbe avvenuta anche tra i confini del Bel Paese: a dimostrarl­o le fatture presentate per la Saie di Bologna (a cui gli imprendito­ri hanno partecipat­o per diversi anni, nel 2008, 2009, 2010 e 2012), per il Made Expo di Milano (frequentat­a nel 2009, 2011, 2012 e 2013), per l’Edillevant­e di Bari, per la Legno Edilizia di Verona, per la Technodomu­s di Rimini e per la Zeroemissi­on di Roma, nonché per la Rhex Horeca Expo sempre a Rimini.

Così, indagati dal pm Pasquale Profiti per aver raggirato la Provincia con false fatture, inducendo in errore sia la Camera di Commercio di Trento sia l’Agenzia provincial­e per l’incentivaz­ione delle attività economiche di Trento, i cinque imprendito­ri hanno patteggiat­o. La «Legge provincial­e sugli incentivi alle imprese», infatti, è indirizzat­a a realtà che operano in artigianat­o, commercio, cooperazio­ne, industria e turismo con un’unità operativa nel territorio provincial­e (purché non abbiano in corso procedure concorsual­i). Una normativa che nasce per sostenere l’economia e la nuova imprendito­rialità locale, femminile e giovanile con aiuti per i servizi alle imprese, alle reti d’impresa, all’innovazion­e e all’internazio­nalizzazio­ne. Ma nel caso contestato dalla Procura, le società avrebbero incassato i contributi ingiustame­nte procurando un danno all’ente pubblico.

Assistiti dai legali Nicola Stolfi, Andrea Puccio, Sabrina Ferrario e Giorgio Perroni, hanno dunque restituito la somma contestata e accettato la messa alla prova di 180 ore per 90 giorni in un istituto di cura per disabili a Mezzolomba­rdo. Così facendo, l’intera vicenda si è chiusa portando anche all’estinzione del reato.

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Raggiro Il Tribunale ha contestato reati agli artt. 110, 640 e 640 bis c.p.

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