Corriere del Trentino

«Ciao Mario, sarai il nostro angelo custode»

Tanti amichetti ai funerali del bimbo morto lunedì. Don Renzo: adesso vive con Gesù

- Erica Ferro

Si sono svolti a Cles i funerali del piccolo Mario De Luca, morto lunedì per cause naturali. Una grande folla si è stretta attorno ai genitori. Molti gli amichetti: «Sarai il nostro angelo custode».

CLES «Nel silenzio e a luci spente». Così Cles ha deciso di salutare il piccolo Mario De Luca, morto a soli sei anni nella notte tra domenica e lunedì. Ma la comunità nonesa ha scelto anche la luce, quella di una candela, che ha donato ai genitori Roberto e Giusiana Allocca e alla sorellina Francesca ieri pomeriggio, al termine di una cerimonia funebre commossa e partecipat­a: «Così che possiate accenderla quando il nodo alla gola sarà forte per la nostalgia di lui e Mario possa invocare la luce per voi» ha detto don Renzo Zeni.

Le sue parole sono risuonate in una chiesa gremita e ammutolita dal dolore. Una sofferenza che quasi sembra schiacciar­e con il suo peso immane mamma Giusiana, piegata su se stessa a pochi passi dalla bara bianca. Il braccio del marito non smette mai di cingerla, quasi a volerla sorreggere e proteggere dalla disperazio­ne. Accanto a loro i nonni, pietrifica­ti: proprio da uno di loro Mario aveva preso il suo nome. E poi i parenti, gli amici, i conoscenti, i colleghi, una comunità intera stretta attorno all’angoscia di una famiglia. E tanti bambini, a salutare il loro piccolo amico che «è stato gioia e ora sarà angelo custode». In molti si avvicinano al feretro con una rosa bianca in mano, l’altare della chiesa ne è inondato. Impossibil­e trattenere le lacrime. Anche i componenti del coro parrocchia­le, al termine della cerimonia, scoppiano in un pianto dirotto. Le mamme a consolare le figlie, a cercare le parole per far comprender­e l’incomprens­ibile.

Ci prova don Zeni, nell’augurare a Mario un buon Natale, a lui «che non ha più bisogno di regali perché ora vive con Gesù»: «Aiutaci a capire che di là la festa è davvero grande». Quel piccolo strappato alla vita troppo presto, che il sacerdote immagina chiedere ai suoi genitori che cosa sia il regno dei cieli, quel paradiso che anche lui ha conosciuto «attraverso l’abbraccio di mamma e papà, nel sorriso di chi gli ha voluto bene, nei giochi e nei disegni fatti alla scuola materna insieme agli altri bambini, nella voglia smisurata di andare a scuola e nell’entusiasmo con cui entrava in classe». «Il paradiso è l’amicizia della bimba che gioca con te, della sorella più grande con cui ti fai tanta compagnia, è la gioia dei nonni che quando possono ci vengono a trovare — prosegue don Zeni — il paradiso non è un’esperienza interrotta dalla morte e noi siamo qui a chiedere al Signore di far conoscere a Mario il regno, di fargli sperimenta­re quel cielo che si rifletteva nei suoi occhi». Il parroco di Cles, che ha celebrato il funerale insieme al vicario don Daniele Armani e al collaborat­ore pastorale don Sandro Lutteri, ha invitato ognuno dei presenti, sempre nel silenzio, a dire qualcosa a Mario oppure a recitare per lui una preghiera.

«Mario crescerà e vivrà nei nostri cuori per sempre» assicura un’amica e anche i pediatri di famiglia e l’Ordine dei medici della provincia di Trento fanno sentire il loro sostegno. Mamma Giusiana stringe al petto la foto di Mario, sorridente con il suo zainetto: «Possa diventare angelo per la sue gente — conclude don Zeni — e chiedere al Signore che i suoi genitori siano in grado di capire che lui è ancora vivo nella casa che Dio ha pensato per tutti noi».

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(Pellegrini) Commozione I funerali di Mario De Luca

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