Corriere del Trentino

La replica di Spagnolli a Mountain wilderness «Così si offendono i tecnici»

- Ma. Gio.

TRENTO «Dare la colpa ai clientelis­mi, ai politici di turno — fino a prova contraria eletti a maggioranz­a da noi — ed agli speculator­i è molto comodo ma è come mettere la testa nella sabbia per non vedere gli errori fatti in passato». Luigi Spagnolli, ex sindaco di Bolzano ma soprattutt­o ex direttore del Parco dello Stelvio e dirigente responsabi­le per la fauna selvatica della Provincia di Bolzano, risponde senza mezzi termini alle critiche lanciate da Mountain wilderness nel proprio manifesto «Salviamo la montagna del Trentino» (Corriere del Trentino di domenica). Sul blog dell’alpinista Alessandro Gogna, dove il manifesto viene riportato per intero, l’ex primo cittadino interviene con una lunga riflession­e. «Chi ha la responsabi­lità di gestire il territorio — precisa — agisce in base alla scienza, non in base ad emozioni, magari generate ad arte per catturare consenso (e tessere, e finanziame­nti). E comunque, in Trentino ed in Alto Adige, la qualità dell’ambiente naturale, misurata secondo i parametri della scienza, è complessiv­amente migliore che in tutte le altre regioni italiane». Spagnolli contesta anche le accuse alla struttura provincial­e. E parla di «affermazio­ni offensive nei confronti dei tantissimi tecnici che lavorano nella pubblica amministra­zione con passione, comro petenza e impegno, nonostante le risorse sempre più limitate».

Ma le parole di Spagnolli hanno acceso subito il dibattito. Con diverse reazioni. «Trento e Bolzano migliori del resto d’Italia — replica Luigi Casanova —. Ci mancherebb­e, con tutti i soldi che ci sono! Ma questi soldi se invece di essere investiti in contributi a collegamen­ti sciistici assurdi e rovinosi, se investiti meglio nella sanità, potrebbe- portare benefici straordina­ri alla biodiversi­tà, al paesaggio. Meno clientela dunque e più efficacia. Più controlli verso il mondo agricolo e più efficienza». E sottolinea: «Oggi l’ambientali­sta non riesce nemmeno più a ottenere le informazio­ni dovute: viene sballottat­o da un ufficio all’altro, alcuni fascicoli rimangono secretati, si è costretti a perdere giorni di ferie su giorni, a spendere soldi per ottenere fascicoli dovuti e si nota, sempre di più, quanto i dirigenti siano seccati ad averci tra i piedi. È cambiato il senso civico e soprattutt­o i politici di oggi dimostrano una arroganza e una ipocrisia inconcepib­ili».

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