Grisenti, lo scoglio della legge Severino
Berlusconi, il ricorso a Bruxelles può sdoganare l’ex assessore
Per Silvano Grisenti, nome tornato alla ribalta nei corridoi della politica, c’è lo scoglio della legge Severino per le sue vicende giudiziarie legate all’inchiesta «Giano Bifronte». Ma il ricorso di Berlusconi a Bruxelles potrebbe spianargli la strada.
Sembrava ormai fuori TRENTO dai giochi, seppure ha continuato a lavorare per il partito, dividendosi tra il Trentino e il suo impegno in Africa. Ora il nome di Silvano Grisenti è tornato alla ribalta nei corridoi della politica. Con tante incognite e dubbi, in realtà. Non sulla scelta dell’ex super assessore come possibile candidato, ancora oggi Grisenti ha un suo seguito, un curriculum importante alle spalle e resta il fondatore di Progetto Trentino, quanto per le sue vicende giudiziarie che potrebbero rappresentare un ostacolo.
In queste ore si discute anche di questo, perché quella condanna nell’ambito dell’inchiesta Giano Bifronte— incassata con sentenza definitiva della Corte di Cassazione depositata il 3 luglio 2015 — a 12 mesi per truffa, corruzione e violenza privata, ha un suo peso. I giudici avevano condannato Grisenti anche all’interdizione dei pubblici uffici, ma con la sospensione della pena vengono sospese anche quelle accessorie. Il problema resta la legge Severino. La norma prevede l’incandidabilità alle cariche elettive regionali (articolo 7) per chi è stato «condannato con pena definitiva superiore ai sei mesi» per una serie di reati, tra cui la corruzione. Accusa che inguaia Grisenti. Ma a quanto pare non c’è alcun provvedimento a suo carico che vieti una sua candidatura. La legge sarebbe stata applicata a Grisenti, in modo retroattivo, solo per quanto riguarda la questione relativa alla causa di lavoro. Ciò significa che, allo stato, Grisenti potrebbe candidare? Probabilmente si. Salvo che qualcuno non decida di impugnare. Come è accaduto per Silvio Berlusconi, decaduto da senatore dopo la condanna relativa al processo Mediaset. Anche in questo caso la Severino è stata applicata in modo retroattivo. Illegittimo? I legali di Berlusconi ne sono convinti, c’è un ricorso pendente davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Si attende una risposta da Bruxelles, ci vorranno mesi. Ma se i giudici dovessero accogliere il ricorso Berlusconi tornerà a palazzo Madama. E Grisenti? A maggior ragione avrà la strada ancora più spianata. Resterà alla finestra fino ad allora? O potrebbe essere della partita alle provinciali? «Io spero di si» confida il capogruppo Simoni.