Sandro Raimondi nuovo procuratore «Difendere i deboli»
L’aggiunto di Brescia guiderà Trento: «Credo in un lavoro a difesa dei più deboli»
TRENTO Un lungo passato in prima linea nella lotta contro mafia, tangenti, ma anche terrorismo. Ventinove anni a Milano, tante inchieste, ma in fondo a lui non piace parlare troppo di sé. Non ama i proclami. È di poche parole. «Preferisco che di me parlino i fatti» dice.
Il procuratore aggiunto di Brescia, Sandro Raimondi, è il nuovo procuratore di Trento. La notizia ufficiale dal Csm è arrivata nel pomeriggio, ma già in mattinata era stata annunciata dal procuratore di Brescia, Tommaso Buonanno, nel corso di una conferenza stampa per un’importante indagine su una maxi frode nel settore dei carburanti che ha svelato collegamenti con la camorra. Vicentino di nascita, 62 anni, è di fatto un milanese di adozione. È stato anni nel capoluogo lombardo dove ha seguito numerose inchieste importanti al tempo di Tangentopoli. Entrato in magistratura nell’81, Raimondi dal 2010 è procuratore aggiunto a Brescia. Specializzato in reati fiscali, ha seguito indagini di ampio respiro sul traffico di rifiuti provenienti dal sud Italia. Era stato proprio Raimondi, poco tempo fa, a definire Brescia «la nuova Terra dei fuochi». Ora guiderà la Procura di Trento, prenderà il posto del collega Giuseppe Amato, trasferito a Bologna, e del procuratore facente funzioni Marco Gallina. Era da un anno e mezzo che si attendeva la nomina del nuovo procuratore capo. «Ho scelto di concorrere per Trento perché è una sede molto prestigiosa e importante, è un risultato di grande soddisfazione per me». Trento non è Brescia e neppure Milano, cosa si aspetta il neo procuratore da una realtà fatta anche di autonomia e bilinguismo? Trento è anche sede della Direzione distrettuale antimafia, per molti reati ha competenza anche su Bolzano. «Mi aspetto di studiarla, ho letto molto, ma un conto è quello che si legge, un altro è viverla e lavorare. C’è una Procura ottima, magistrati di spessore e questo è uno dei motivi che mi ha spinto a scegliere questa sede». Raimondi è pronto a rimboccarsi le maniche e, a quanto pare, non sarà un procuratore burocrate. «Ci sono aspetti burocratici, ma anche operativi» spiega. Poi aggiunge: «Io credo che la magistratura non sia un potere, ma un servizio, a difesa dei più deboli. Questa sarà la mia linea guida». Un messaggio importante. Ora si attende il suo arrivo, forse tra due mesi.
Intanto l’ordine degli avvocati ringrazia Marco Gallina. Il presidente, Andrea de Bertolini, esprime un «sentito apprezzamento per come ha saputo reggere la Procura. Un lavoro che nei confronti dell’avvocatura si è espresso sempre in modo dialettico, rispettoso e pienamente coerente alla tipicità che la giurisdizione del nostro territorio sa esprimere. Diamo un benvenuto al nuovo procuratore — aggiunge — con la convinzione che saprà conservare questo importante connotato, decisivo per la qualità e l’efficienza del nostro servizio».
Il pm Questa è una sede prestigiosa, lavorerò con colleghi di spessore Avvocati Grazie a Gallina per il suo lavoro nel rispetto della dialettica