Corriere del Trentino

Studio Pola «Sono ancora tutti sconvolti»

Lo studio Pola barricato. «Sono sconvolti»

- L.P.

CALDONAZZO Il giorno dopo la sparatoria, Caldonazzo vive un’atmosfera ovattata. Solo qualche chiacchier­a dell’accaduto al bar del paese.

Nessuno si sarebbe mai immaginato che Ivan Hörmann, 47enne di Mezzolomba­rdo, entrasse nello studio dei commercial­isti Pola e si mettesse a sparare. «Nessun morto, è andata bene», mormorano leggendo i giornali i cittadini al caffè dell’albergo Due Spade, lo stesso nel quale il giorno prima si erano rifugiate le segretarie dello studio aspettando l’arrivo delle forze dell’ordine. «Ero a casa ieri — racconta la titolare del bar — c’era la mia dipendente che quando ha visto arrivare le ragazze terrorizza­te si è spaventata anche lei. Mia mamma ha cercato di calmare un po’ gli animi. Stamattina presto le segretarie sono venute a bere il caffè come al solito, erano ancora sconvolte per l’accaduto. Abbiamo scambiato poche parole, non riescono a parlare di ciò che è successo». Nel locale si leggono i giornali, si cerca di capire gli avveniment­i del giorno prima. «L’è un mat, ha perso la testa», mormorano. In municipio il personale lavora come al solito. «Poveretto, quello che ha sparato mi fa pena —dice una dipendente – non credo volesse davvero uccidere qualcuno, o meglio non lo voglio credere. Ogni tanto penso alla frustrazio­ne che c’è in giro, alla disperazio­ne della gente. Una persona potrebbe entrare anche qui e prendersel­a con noi che non c’entriamo niente, ma siamo allo sportello».

Davanti allo studio Pola qualche cliente entra ed esce veloce, ma formalment­e oggi è chiuso. Al campanello non risponde nessuno, anche se qualcuno sbircia dalle finestre. «Non possiamo dire nulla — dicono le segretarie, che pure oggi sono in ufficio — lasciateci in pace». «Dovevo consegnare dei documenti — spiega un signore uscendo dallo studio —Ci sono solo le ragazze, non i titolari. Il clima è piuttosto teso».

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