La famiglia di Mollaro non sapeva
Nell’abitazione una famiglia di sei persone
TRENTO La follia è scattata nei confronti di quella famiglia che gli aveva portato via la casa all’asta. Loro — un nucleo familiare di sei persone formato da mamma, papà, due figli e gli anziani genitori — ignari dell’imminente minaccia, se ne stavano tranquillamente nella loro abitazione a Mollaro di Taio.
Probabilmente neanche ci pensavano a quell’acquisto, alla casa di Ivan Hörmann a Mezzolombardo. Invece lui si è preparato con tutte le armi che aveva e si è presentato davanti alla loro abitazione. Ad aspettarlo, però, Hörmann ha trovato i carabinieri della compagnia di Cles che già allertati, dopo i gravi fatti di Caldonazzo, erano andati a Mollaro per verificare la situazione.
Nessun allarmismo, nessun approccio che facesse intendere la tensione. Un semplice controllo, così almeno hanno creduto gli ignari bersagli di Hörmann.
La famiglia non si è resa conto del pericolo che ha corso, di quello che sarebbe potuto accadere, finché non gli è stato raccontato. Ma gli uomini dell’Arma erano allertati e pronti ad intervenire e cosi è accaduto.
Hanno dovuto affrontare una persona in chiaro stato confusionale, in difficoltà psicologiche e con evidenti disagi. Una persona definita da molti disperata. Solo la preparazione e la prontezza dei carabinieri hanno evitato il peggio. Come solo davanti alla televisione o al cinema si è abituati a vedere, i carabinieri hanno fermato l’uomo che sapevano armato, un uomo pronto a uccidere o a uccidersi. Gli hanno fatto fermare l’auto, gli hanno detto di togliere le chiavi dal cruscotto, hanno seguito un rigido protocollo e messo in atto abilità, esperienza, istinto e capacità di dialogo. Un dialogo serrato, durato pochi infiniti minuti. Un acuto scambio di battute, la capacità di riuscire a entrare nella testa di un uomo che già aveva sparato.
Ivan Hörmann è stato fatto scendere dall’auto, è stato disarmato e bloccato. Ora gli inquirenti dovranno ricostruire il quadro in cui è maturata la sua follia. Perché l’uomo era pronto a farsi giustizia da solo.