Pd, Nicoletti verso Bolzano
Vertice Renzi-Gilmozzi: ipotesi altoatesina per il deputato. Dem locali contrari
Gianclaudio Bressa e Michele Nicoletti potrebbero essere candidati per il collegio uninominale di Bolzano, il primo al Senato e il secondo alla Camera.
È l’ultima ipotesi emersa dal confronto di martedì a Roma tra Italo Gilmozzi, Matteo Renzi e i vertici del Pd.
TRENTO Gianclaudio Bressa e Michele Nicoletti, uno al Senato e l’altro alla Camera, entrambi candidati nel collegio di Bolzano. È questa l’ultima ipotesi che si sta facendo strada all’interno del Partito democratico in vista delle elezioni della prossima primavera e di fronte alla necessità di incastrare i tanti papabili nei sei collegi uninominali del Trentino Alto Adige. L’idea sarebbe emersa martedì sera, durante l’incontro in cui il segretario provinciale Italo Gilmozzi si è confrontato con il leader nazionale Matteo Renzi, il presidente Matteo Orfini e gli altri vertici del partito.
Sull’ipotesi che il sottosegretario possa ripresentarsi a Bolzano si è espressa favorevolmente la Südtiroler Volkspartei, al punto che avrebbe ventilato l’ipotesi di candidarlo nelle loro fila. Nel Pd il deputato veneto, ma bolzanino ormai d’adozione, deve fare i conti con un regolamento che prevede il limite dei tre mandati per i suoi parlamentari. Bressa ha già completato cinque legislature, e per tale ragione si pensa a una deroga. «È un’ipotesi che si sta valutando per lui ma anche per altri — chiarisce Gilmozzi — Finora, però, non ne sono state concesse». Tra le richieste di deroga presentate finora (una decina) ci sarebbe anche quella di Giorgio Tonini, reduce dalla sua quarta legislatura.
Il problema non sussiste invece per Nicoletti, che ha appena concluso la sua prima esperienza come parlamentare. Il deputato raccoglie un buon consenso fra i democratici trentini ma, cosa ancor più importante, piace molto a Renzi che martedì lo ha ribadito al segretario provinciale. «Ha evidenziato il ruolo di grande interesse rivestito da Nicoletti a livello europeo» spiega Gilmozzi riferendosi alla candidatura del deputato trentino alla presidenza dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
Non tutti però concordano sulla soluzione proposta. L’ipotesi Bressa-Nicoletti a Bolzano pare infatti non piacere per nulla ai democratici altoatesini che avrebbero già espresso il proprio disappunto al riguardo.
L’eventuale candidatura dei due deputati nel collegio di Bolzano consentirebbe però di liberare la via ai candidati da proporre a Trento, in Valsugana e in Vallagarina. Su questi fronti la discussione sarebbe ancora aperta, con il nome di Lucia Maestri che riprende quota a discapito di quello di Elisa Filippi. Allo stesso tempo Renzi avrebbe però anche spiegato a Gilmozzi di auspicare che qualora Alessandro Olivi decidesse di scendere in campo, la sua candidatura sia adeguatamente supportata. Intanto tramonta l’ipotesi Tania Cagnotto in Alto Adige. Ieri la stessa ex atleta olimpica ha smentito le voci su una sua candidatura con un tweet.
Complessivamente Gilmozzi ha sottolineato che dall’«incontro interlocutorio» di Roma è emersa «l’intenzione di condividere con i territori tutte le scelte, senza nessuna imposizione» ma anche la volontà di esprimere «candidati forti, capaci di vincere». A fronte di ciò, il segretario ha chiesto di poter decidere la candidatura per la parte proporzionale, evidenziando comunque che «l’evenutale proposta di Delrio non sarebbe vista male». Il ministro conosce infatti il territorio e, cosa non trascurabile, si dovrebbe candidare a Reggio Emilia. Se venisse eletto sul collegio uninominale libererebbe così il posto occupato sul proporzionale trentino.
Il segretario Collegi proporzionali, Delrio capolista non sarebbe ostacolato Dal partito nazionale nessuna volontà di imporre a noi dei nomi