«Salute, educazione e beni primari Così vengono impiegati i buoni»
L’esempio di Dalmec: «Il 21% dei dipendenti sceglie i benefit»
«Il 21% dei 180 dipendenti di Dalmec sceglie di convertire il premio di produzione in flexible benefit, investendo soprattutto in salute, educazione e beni di prima necessità». Così Christian Dallago, responsabile dell’impresa di Cles che produce manipolatori industriali, la prima ad aderire a Welfare Trentino e ad attivare un proprio piano di welfare aziendale. Qual è la portata del fenomeno welfare aziendale all’interno di Dalmec?
«Il 21% dei lavoratori ha scelto un payback in beni e servizi, e la percentuale media di conversione del premio di produzione è del 62%. Le lavoratrici sono state le principali fruitrici. In parte ciò è dovuto al fatto che svolgono mansioni d’ufficio e sono più pratiche nell’uso del computer». Destinatario del welfare aziendale, oltre al lavoratore,
è il suo nucleo familiare. Qual è il paniere di beni e servizi definito da Dalmec?
«Dopo esserci rivolti a Willis Towers Watson, abbiamo avviato un’indagine informale interna. È emersa coincidenza quasi totale tra i consigli ricevuti e i pareri dei dipendenti. Così, abbiamo incluso tutti i servizi possibili dal punto di vista fiscale».
Qualche esempio?
«I servizi a rimborso riguardano sia il settore sociale, che include l’assistenza, l’istruzione e la salute. Per decreto governativo, invece, non possono essere conteggiati i corsi privati d’inglese o di musica. È frequente l’utilizzo del buono per la cura di anziani a carico e per visite mediche, dentistiche e oculistiche soprattutto. Molti scelgono di farsi rimborsare l’acquisto di libri scolastici, o di spendere il buono per l’iscrizione all’asilo nido. Altri usano buoni spesa più tradizionali per l’acquisto di beni di prima necessità, in supermercati o distributori di benzina, ma anche per lo shopping e lo svago. E se avanzasse una piccola cifra che il lavoratore non vuole impiegare, il buono può essere versato al fondo pensione».
Quali sono i benefit finiti con più frequenza nel carrello?
«Per una questione di privacy, non si può vedere come vengono impiegati i buoni, ma molti scelgono Amazon o i buoni dei supermercati Poli. Per i servizi a rimborso, l’assistenza alla persona e l’acquisto di materiale scolastico. Poco gettonato lo svago: abbiamo registrato un solo acquisto di pacchetto vacanza».