Vaccinazioni, oltre cinquemila inadempienti
TRENTO Ad oggi, in Trentino, ci sono ancora circa 5.500 bambini e ragazzi non solo non in regola con gli obblighi vaccinali, ma i cui genitori non hanno nemmeno manifestato l’intenzione di procedere alla loro regolarizzazione. A questi si aggiungono i «furbetti» del vaccino, quelli che hanno sì contattato l’Azienda sanitaria evitando così esclusioni da scuola (asili) e sanzioni (scuole dell’obbligo), ma si sono poi dimenticati di vaccinare i figli.
La consistenza della fobia anti-vaccinale emerge dai dati resi noti ieri in serata dall’Azienda sanitaria. Ad essere interessati dalla campagna vaccinale sono 86.500, di cui 27.600 nella fascia di età 0-6 anni. Di questi bambini, ad agosto risultavano «non conformi» oltre 4 mila . I genitori di 1.950 di loro hanno poi contattato, attraverso il Cuponline, l’Azienda sanitaria prenotando la vaccinazione. Al 31 dicembre 2017, tuttavia, «risultavano invitati 1.202 bambini di cui 230 (19,1%) sono stati vaccinati» spiega la nota dell’Azienda.
Per quanto riguarda la classe di età dai 6 ai 16 anni «ad agosto 2017 risultavano non conformi circa 9.500 ragazzi». «Al 31 dicembre 2017 — si rende noto — hanno contattato l’Apss i genitori di oltre 6 mila di essi». Gli altri 3.500 hanno fatto orecchia da mercante. In questa prima fase, l’Azienda si è concentrata sugli adolescenti nati nel 2001 invitando 697 sedicenni «con un’adesione alla vaccinazione di 451 di essi e un tasso di adesione del 64,7%». Inoltre, «100 ragazzi trai 6 e i 15 anni si sono sottoposti spontaneamente alla vaccinazione ». I genitori inadempienti riceveranno una raccomandata con l’invito ad un colloquio informativo partire dalla seconda metà di febbraio. Intanto, il consiglio comunale di Trento si prepara a votare tra due settimane la mozione presentata dai consiglieri del Movimento Cinque Stelle — e sostenuta da buona parte dell’aula — per far sì che i minori non vaccinati, ma regolarmente iscritti e accettati, possano concludere l’anno scolastico 2017 – 2018. «Questo è un anno di transizione — ha spiegato il consigliere Andrea Maschio nella seduta consiliare tenutasi ieri — ed è giusto consentire agli alunni di concludere l’anno».